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The Deadists - Time Without Light (MCD)

sludge metal, Slow Burn Records, Slow Burn Records
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Шведская группа The Deadists не поддается однозначной классификации, поскольку сочетая приемы и звучание таких разных групп как Black Sabbath, Entombed, Hawkwind, High On Fire, Sleep, The Melvins и Neurosis, группе удалось добиться своего собственного звучания. Мощные гитарные рифы также придутся по вкусу и любителям современного metalcore. Представляемый EP “Time Without Light” в отличие от цифровой версии содержит скрытый трек “Blizzard Of Nails”. Мастеринг выполнил Goran Finnberg (Dark Tranquillity, In Flames, Opeth, M.A.N.).

Треклист:
1 Woven
2 Human Stain
3 Infinite Self
4 Deeper Within
5 Chase The Giving + Blizzard Of Nails (Bonus Track)

Артист:
The Deadists
Страна артиста:
Sweden
Год альбома:
2010
Название:
Time Without Light
Стиль:
sludge metal
Формат:
Compact Disk
Тип:
MCD
Упаковка:
Jewel Case
Лейбл:
Slow Burn Records
Кат. номер:
BURN 004-10
Год издания:
2010
Страна-производитель:
Russia
Review
Lords of Metal
8.1/10

Na het uitbrengen van haar eerste EP heeft de Zweedse doomformatie The Deadists niet minder dan drie jaar later wederom gekozen voor het uitbrengen van een mini-CD. ‘Time Without Light’ duurt een half uurtje maar is zeker een gewichtig schijfje geworden. Hoe dit werk zich verhoud met de eerste EP kan ik niet analyseren. Wat ik echter wel kan analyseren is de enorme heftigheid die tijdens de vijf tracks wordt tentoon gesteld. Zanger Joacim Axelsson klinkt als een herboren Tom G. Warrior terwijl zijn band de ene loodzware riff na de andere door de speakers knalt. The Deadists bediend zich niet van doorsnee stonerrock maar schrijft riffs en nummers die de geest verstoren. Een goed voorbeeld hiervan is het gewichtige en agressieve ‘Infinite Self’. Kom maar op met die full-length!

Author: Menno
Review
Stero Invaders
6.5/10
24.02.2011

Vi piacciono brani dalle strutture semplici, ipnotiche ed oppiacee? Se gli sviluppi lenti e di matrice Stoner/Doom non vi spaventano, allora gli Svedesi The Deadists fanno proprio per voi. Secondo EP per un project che, seppur non inventando nulla, riesce ad unire solidità con sperimentazione. In effetti, l’azzardato paragone che ci viene in mente, è un connubio tra Black Sabbath, Kyuss, Melvins e Voivod del periodo di mezzo. Prendete queste immagine ed aggiungeteci una spruzzata di psichedelica, ed ecco che “Time Without Light” prenderà forma e corpo di fronte a voi. A convincerci non è solo attitudine ed idee del project in esame, ma anche la produzione, pressoché perfetta, per una proposta di questo tipo. I suoni ruotano in torno a noi, diventando vortice di ossessioni e paure che vengono evocate con angoscia. L’oppressione vive così di una matrice fatta di squilibri, divagazioni che sanno di oscurità e poi, d’un tratto, di variopinta follia mentale. Tanti accenni, che forse non trovano la piena e compiuta maturità, proprio per il non sentire osare fino in fondo una band che potrebbe fare di più. Questo è ovviamente ciò che noi pensiamo senza retorica alcuna, belli ma incompiuti. Manca ancora qualcosa, ma ci siamo quasi. Complimenti sinceri, auspicandoci un’uscita prossima che possa consacrarli.

Author: Thiess
Review
Aristocrazia
14.02.2011

Band svedese che definire stoner metal o stoner con tratti doom sarebbe alquanto limitante quella dei The Deadists, il sound è infatti ricco e raccoglie influenze anche più fangose da gente come High On Fire e Melvins ma anche divagazioni atmosferiche ricollegabili ad act non prettamente di scuola scura e più tendenti al trip.
I quasi trenta minuti di “Time Without Light”, secondo ep uscito quest’anno, sono una bella badilata frazionata in cinque brani che ne diversificano l’incedere, già dall’opener “Woven” il singer Joacim con la sua vocalità arcigna e imperiosa mette in chiaro che ci sarà da sbattere la testa non poco, il riffing di Peter e Anders passa dall’hardrockeggiare di “Human Stein” al groove atmosferico di “Infinite Self” come fosse la cosa più semplice del mondo ricordando i Pantera in certi frangenti.
Con “Deeper Within” il suono si ammorbidisce ponendosi in modo sì greve ma palesemente meno teso e diretto espandendo i riff come lunghezza e intensità, dando risalto al drumming di Markus che oltre alla possenza già mostrata nelle altre tracce mette in ballo una dinamica che tiene viva la tensione del pezzo.
“Chase The Giving” prende vita con un solo di basso stile monolite di Paul per poi affondare in ritmiche pesanti e attendere che sul finire con un cambio di tempo netto polverizzi l’ascoltatore, con Joacim ancora sugli scudi per impostazione e cattiveria.
I The Deadists non hanno lasciato nulla al caso avvalendosi del supporto di gente esperta come Sven da Jensen (M.A.N; Hide The Knives, Sister Sin ecc…) per quanto riguarda la produzione e di Göran Finnberg (Dark Tranquillity, Opeth, In Flames) per il master.
Nota positiva infine il fatto che la band per quanto preparata e studiata, si nota il gran lavoro fatto sui brani, riesca a trasmettere sensazioni genuine, il che li pone come una realtà da seguire per gli amanti del genere.
“Time Without Light” è l’ennessimo tassello stoner elaborato dalla scena svedese, buona musica che vale l’acquisto.

Author: Mourning
Review
Minacious

Coming from Sweden, the land of Vikings, The Deadist assaults your ears with their heavy riffing and slow pace with their second EP. The music is basically Stoner Metal, but there is a lot more to this album then heavy riffing and stoner groove. From time to time they inject, straight to the jugular vein, doses of Hardcore, classical Doom Metal and even some Post-Rock influences. This is an evil marriage between the old and the new. An interesting approach, but one should remember that the main thing on this album is the heavy, fuzzy riffing. This is a very guitar-centred album. So if you are looking for heavy riffing, a distorted bass with a lot of weight, interesting drumming and whiskey fuelled vocals look no further.

Author: Mordant
Review
Hellride Music
27.12.2010

Now we’re out of post rock land and in a stoner/sludge realm where there’s a hearty portion of Neanderthal riffs, shreds, bludgeoning percussion and sense of metal. I’ve heard many things but this one is yet another one that I can’t draw direct band comparisons to and that’s its strong point. I can hear some Sleep, Neurosis, Electric Wizard, Elder on here as there’s some cool doom tracks like the epic closer “Chase the Giving/Blizzard of Nails”. I need to really give this one a deeper listen as I somehow overlooked it the last two weeks I’ve had it and it rips, so take it form me that although this review is brief the album is not and it slays!!!!

Author: Janet Willis
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