The Howling Void - Nightfall (CD)

symphonic funeral doom, Solitude Productions, Solitude Productions
533.33 Р
CD
Price in points: 800 points
SP. 080-13 xn
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The fourth full-length album from one of the best funeral doom metal bands is ready to surprise the listeners. Although the style of the talented multi-instrumentalist Ryan hiding beneath the name of The Howling Void is kept, this album features new colors and musical impressions. This time clean melodious vocal employed at the previous EP “Runa” supports cold cosmic and majestic symphonies. Given the overall monolith of sound, diverse keyboards and guitar parties combined with ambient interludes make “Nightfall” vivid and rich. And from the first tones one can reveal behind detached sadness and reverie one of the unique bands of the genre. Following the tradition, the artwork again features a painting by a famous artist, this time Caspar David Friedrich, an outstanding representative of German romanticism.

Tracklist:
1 A Long Day's Journey Into Night 14:46
2 In Subterranean Temples 8:56
3 God Of The Gallows 3:41
4 Mist And Moonlight 12:52
5 The Chaos Beyond The Stars 9:51
6 Voidward 12:41

Artist:
The Howling Void
Artist Country:
United States
Album Year:
2013
Title:
Nightfall
Genre:
symphonic funeral doom
Format:
CD
Type:
CD Album
Package:
Jewel Case
Label:
Solitude Productions
Cat Num:
SP. 080-13
Release Year:
2013
Country Of Manufacture:
Russia
Review
Iye Zine
8/10
13.12.2013

Quarto full-length in poco meno di un lustro per la one-man band statunitense The Howling Void, dedita fin dagli esordi ad un funeral-doom dalle caratteristiche spiccatamente atmosferiche e melodiche. La prolificità di Ryan, il musicista che sta dietro questo monicker, ci ha consentito di ascoltare cose buone, come l’ottimo esordio “Megaliths Of The Abyss”, ed altre meno convincenti pur se formalmente impeccabili, come i successivi “Shadows Over The Cosmos” e The Womb Beyond The World: nel recensire quest’ultimo, lo scorso anno, non avevo potuto fare a meno di notare come un miglioramento evidente dal punto di vista tecnico-esecutivo fosse stato vanificato da un songwriting piuttosto ripiegato su se stesso e incapace, quindi, di toccare le corde giuste degli ascoltatori. Da questo punto di vista il musicista texano aveva fornito un confortante segnale di ritrovata ispirazione con l’ottimo Ep Runa, uscito nello scorso marzo, e Nightfall, per fortuna, conferma quell’impressione andando ad eguagliare, perlomeno come valore, il disco d’esordio. Le aperture melodiche, che erano state evidenziate nel quarto d’ora di musica contenuta in “Runa”, si spogliano della componente folk andandosi a legare con quelle sonorità ambient che erano state più croce che delizia in occasione di “The Womb Beyond The World”, e da questo connubio ne scaturisce un funeral dolente, malinconico e quasi integralmente strumentale. Infatti, l’apporto della voce è limitato a pochi versi quasi sussurrati in quattro dei sei brani, nulla a che vedere con la virulenza di un growl capace di amplificare a dismisura gli accenti tragici delle composizioni: il flusso sonoro è condotto da una chitarra che ricama con appagante lentezza splendide melodie appoggiandosi su un solenne tappeto di tastiere. Se, quindi, la matrice ambient in tal senso è preponderante, il punto di forza di Ryan in quest’occasione è la sua capacità di non perdere mai di vista lo sviluppo armonico dei brani, evitando così che le composizioni siano soltanto uno sterile susseguirsi di note. Nightfall è un lavoro ovviamente di non facile assimilazione e rivolto solo a chi è capace di farsi avvolgere da queste sonorità che prediligono umori malinconici, rifuggendo per una volta le asprezze e la drammaticità che caratterizzano in altre occasioni il genere. Alla lunga, la mancanza di un intervento vocale in grado di aggiungere un pizzico di pathos si fa notare, ma resta il fatto che Ryan riesce a proporre ugualmente un lavoro che non faticherà a fare breccia tra coloro che apprezzano, per esempio, un band come gli Ea. Del resto, chi sceglie di suonare funeral non lo fa certo per compiacere le masse e, con Nightfall, The Howling Void si ripropone tra i nomi emergenti in grado di costituire una valida alternativa alle band più affermate in quest’ambito stilistico.

Author: Stefano Cavanna
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