Invernoir - The Void And The Unbearable Loss (CD)

melodic death doom metal, BadMoodMan Music / Funere, BadMoodMan Music
600.00 Р
Цена в баллах: 900 баллов
BMM. 092-20 / FUNERE-09 x
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Дебютный альбом Invernoir, в который вошли музыканты таких итальянских групп, как Ars Onirica, Black Therapy и Lykaion. Рожденный из желания возродить звуки doom-музыки 90-х годов, проект черпал вдохновение в лучших работах таких групп, как My Dying Bride, Anathema, Katatonia и Paradise Lost.
Удивительно разнообразный и крепко сделанный материал Invernoir обжигает холодом ночного ветра, разрывает душу тоской, всё для того, чтобы боль встряхнула слушателя, возвращая к жизни. Снова и снова – при прослушивании «The Void And The Unbearable Loss».

Совместное издание с Funere.

Треклист:
1 The Void And The Unbearable Loss
2 The Path
3 House Of Debris
4 Suspended Alive
5 Cast Away
6 The Burden
7 At Night
8 The Loneliest

Артист:
Invernoir
Страна артиста:
Italy
Год альбома:
2020
Название:
The Void And The Unbearable Loss
Стиль:
melodic death doom metal
Формат:
Compact Disk
Тип:
CD
Упаковка:
Jewel Case
Лейбл:
BadMoodMan Music / Funere
Кат. номер:
BMM. 092-20 / FUNERE-09
Год издания:
2020
Штрих-код:
4627080611825
Страна-производитель:
Russia
Review
Metalitalia.com
7/10
09.10.2020

La tradizione gothic-doom romana ha da qualche tempo trovato un altro alfiere negli Invernoir, quartetto in cui militano membri di Lykaion, Ars Onirica e Black Therapy, fra gli altri. Gli otto brani di cui si compone “The Void and the Unbearable Loss”, album che vede il debutto del gruppo capitolino per la sempre affidabile etichetta russa Solitude Productions/BadMoonMan Music, si inseriscono proprio nel quadro di una musica che tende ad evocare immagini torbide e dalle sfumature malinconiche, attraverso architetture che spesso prendono le mosse dalla dimensione acustica per approdare a robuste partiture doom-death metal. Ascoltando il disco, risulta evidente come gli Invernoir siano fan di questo genere di sonorità da parecchi anni: la materia, variopinta e suggestiva, viene trattata con sapienza e condotta attraverso una vasta gamma di registri che raccolgono le caratteristiche salienti della vecchia scuola britannica (primi Anathema e My Dying Bride soprattutto), così come i toni ipnotici e decadenti dei Katatonia degli anni Novanta e alcune folate più orecchiabili, vicine per indole ai connazionali Novembre. Il gruppo, insomma, raccoglie qui anni di ascolti ‘da fan’, concentrandoli e distillandoli con abilità in un album scorrevole e dotato di una visione unitaria. Gli Invernoir ora puntano a certe rarefazioni poetiche, ora si affidano a suoni cupi e fortemente drammatici, in una progressione seriale che diventa particolarmente vivace nei brani più concisi, nei quali i ragazzi dimostrano di essere abili tessitori di suoni senza eccedere in ampollosità. Certo, alcuni omaggi un po’ vistosi (gli arpeggi rimandano spesso ad un “The Dreadful Hours”) dimostrano come la band tenda a mantenersi entro i limiti di formule già sentite, senza rendersi protagonista di chissà quali slanci innovativi, tuttavia buona parte di queste canzoni – costruite sul vagare e divagare coi pensieri, sul guardarsi attorno e sul riflettere – non dovrebbero faticare a destare l’interesse di coloro che hanno davvero a cuore questo particolare filone musicale. La sensibilità compositiva alla base di “The Void…” è quella di un gruppo competente che in certi casi sa arrivare anche a picchi di grande finezza.

Author: Luca Pessina
Review
Wonderbox Metal
16.10.2020

This is the debut album from Invernoir, an Italian doom metal band.

Taking influence from old-school doom/Gothic metal via the likes of My Dying Bride, Anathema, Katatonia, and Paradise Lost, The Void and the Unbearable Loss contains 51 minutes of music crafted in this venerable style.

The songs are replete with rich melodies that just drip emotive heartache and woe. Synths and strings enrich proceedings even further, and both are well-considered and performed. Different paces and dynamics are used in the music, from slow atmospheric soundscapes to mid-paced chuggery. I particularly like the rhythm guitars on this release, and when combined with the mournful melodies it makes for an enjoyable listen.

The band know their source material well, and manage to easily invoke the 90s doom era. Listening to The Void and the Unbearable Loss is almost like listening to a time capsule from decades past, only a more polished version due to having taken advantage of modern technology; this is a well-recorded slab of misery, and Invernoir sound good.

I enjoyed my time with The Void and the Unbearable Loss very much. Although a band I would have to be in a certain mood for to return to often, I still recommend Invernoir for any fan of old-school doom metal. Check this out.

Author: WONDERBOXMETAL
Review
Metal Wave
87/100
18.10.2020

Il progetto Invernoir debutta con “The Void And The Unbearable Loss”, un disco che si ispira a band quali Katatonia, Paradise Lost, Anthema e via discorrendo per dare luogo al proprio doom death metal melodico. Il clima che si respira nel corso dell’ascolto del lavoro è particolarmente triste e malinconico ma allo stesso tempo eccelso nei contenuti. La band nota dopo nota, riesce a suggestionare non poco l’ascoltatore con le sue melodie quasi surreali, abbandonate a se stesse e dannatamente tristi che si propagano per una buona parte dell’intero lavoro; ottima la produzione del lavoro in grado di condensare al meglio tutti i contenuti dell’album pronto ad offrire le più diversificate sensazioni. Le andature si trascinano in un contesto di base doom ma inebriato da momenti di maggiore intensità ancor più intensificati anche dal potente growl. Insomma un lavoro che di base si fa sentire e suscita emozioni senza minimamente mai intaccarne la portata. La lunga apertura riservataci da “The Void And The Unbearable Loss” rappresenta in sostanza il significato dell’intero lavoro, un brano lento intenso e ricco di melodie; appena diverso e di maggiore impulsività è invece “The Path” brano determinato nei contenuti ma che non raggiunge il livello della successiva “House Of Debris” forte dei micidiali ritornelli fatti dalle chitarre che si ripercuotono sulla mente al pari del ritornello cantato questa volta in uno scream espressivo non poco; segue poi “Suspended Alive”, per il quale la band offre un nuovo passaggio acustico strumentale in apertura, profondo, che ben presto genera un death doom metal moderato di ingente impatto sonoro; altro brano da ricordare è il potente “The Burden”, lento e micidiale non privo di pregiate melodie e forte di uno scream acerbo e diretto; la miglior tradizione dei katatonia emerge forse con “At Night” da cui la band offre al meglio la propria interpretazione con un brano dai contenuti strepitosi; si giunge alla conclusiva “The Loneliest” aperta da una splendida chitarra acustica e da un successivo inebriarsi di note offerte dal synth che danno poi luogo ad un altro incredibile quanto emozionante brano tutto da ascoltare. Un disco di elevato spessore, difficile da dimenticare.

Author: Wolverine
Review
Cross Fire
7/10

Ich hab es ja eher gern etwas melodischer. Es muss ja nicht kuschelig sein (Thrash und Doom sind ja durchaus Metal). Als ich bei Invernoir im Beipackzettel Melodic Death Doom las, rutschte mir buchstäblich das Herz in die Hose: „Was haben mir diese Unmenschen von Crossfire da bloß wieder geschickt?“, kam mir über die Lippen. Ein paar Minuten nachdem ich mich doch traute auf Play zu drücken, war ich schon beruhigt. Ja, hier wird Geschrien und zwar oft und herzlich aber das tut der Musikalität, der italienischen Burschen keinen Abbruch. Da ich hier nicht allzu viele Infos hab muss ich hier und da ins Blaue schießen. Ich kenne die Namen der Künstler nicht (die Presseinfo ist hier recht dünn). Jedenfalls hört es sich so an als ob hier zwei Sänger am Werk sind (einer singt klar der andere brüllt was dass Zeug hält). Instrumental ist hier alles typisch Doom aber definitiv hochqualitativ. Nur der Shouter, dem schick ich eine Tüte Halsbonbons falls ich denn je herausbekomme wie die Typen heißen...

Author: Dennis Eikenkötter
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