Abstract Spirit - Tragedy And Weeds (CD)

Review
Darkside
10/10
09.01.2011

Я, конечно же, страшный лодырь и тормоз, поэтому и сподобился публично побрызгать своей вонючей слюной на этот уже позапрошлогодний релиз только сейчас. Но пройти мимо я никак не мог, ибо с одной стороны группа обратно записала шедевр, ни в чём не уступающий первенцу, а с другой, что бы там ни говорили, но оба альбома достаточно сильно различаются между собой. На "Tragedy and Weeds" можно констатировать ощутимый скачок куда-то в сторону от влияния Comatose Vigil. Наверное, куда-то в мрачные дебри первого полноформатника Shape of Despair с его монотонным гитарным чёсом и околовальсовым ритмом. Но Abstract Spirit, в отличие от несколько сопливых финников, во-первых, этим не злоупотребляют, а во-вторых, используют куда более зловещие мотивы ("Face the Nightmare") и адовые гармонии, порой граничащие с диссонансами ("Tragedy"). Наряду с периодически выплывающими из ниоткуда жуткими завываниями и едким налётом блэковых тремоло и скримминга, всё это дело придаёт музыке весьма пугающий, психически нездоровый характер. Плюс ко всему, необходимо отметить неимоверно удачное решение пригласить на запись альбома Незнайку, который в нужных моментах немного подудел в трубу. Именно его бесподобная игра местами превращает эту музыку в самый настоящий погребальный марш, неказисто исполняемый пьяным жмур-оркестром ("Funeral Waltz"), нагоняя ещё больше жути, мрака и безумия. За всем этим как-то теряется та сказочная атмосфера, что была свойственна дебютной работе. То есть, конечно, оная здесь обнаруживается тоже, и совсем даже не в малых дозах, но полноправно ей удалось пробиться на передний план сквозь основную звуковую агонию и горячечный бред лишь в самом конце альбома ("Sepulchral Winter"). Но и там вскоре тоже появился адский Незнайка со своей ужасной трубой, беспощадно затоптавший все благие начинания обратно в сырую кладбищенскую грязь. Ну и туды их в качели. Это же вам не какие-нибудь "брахмажопы" и прочие "вицлипуцли". Это именно та музыка, которая обязательно будет играть в вашем доме... Но вы её уже не услышите.

Author: Darth KIA Cacophonyx

Review
Rock Metal Bands
8.6/10
20.05.2011

2nd album for everyone's favourite Russian Funeral doom metal act. 62 minutes split in 6 tracks one more time released by Solitude Productions.
The beginning of the long title track contains spectral voices, nightmarish atmospheres and desolation feelings. The mournful march of the typical Russian tradition evoked by the keyboards and the demonic vocals represent the icy on the cake; on the other hand, the keyboard lines, the ghostly vocals, the gloomy bass and of course the slow drum pace form the song's core.
"Funeral Waltz" is near My Dying Bride's style, yet the Moscow 3-piece displays more penetrating guitars and offers additional witch-like vocals in the middle.
"Crucifixion without Regret" (what a great title) sees the recurse to Russian traditional keys lines again and a teamwork between Death vocals and other disquieting ones; still, the bottom of the abyss is reached during the ruthless part which I quote: "Quicksilver tears...down, punishment for me...now, forgiveness or lashes...strife, what is between me and ashes...life?" Listening to this song equals to being crushed by a collapsing boulder, disrupting one's inner organs to a long and excruciating end, whereas "Face the Nightmare" gives few melodic gleams of hope mixed with insane keyboard touches.
One guitar like a giant marble slab waving and the second as sharp as a surgeon's knife open and close "Wrapped in Solitude", while the rest of the composition is a detailed analysis of a desperate person on the verge of suicide.
Finally, the long "Sepulchral Winter" seems akin to Skepticism, but the Russians use two guitars and the keyboards, therefore they have more opportunities to add nuances; moreover the final guitars are played in a a way that makes them sound like enraging violins, so the result is really quite interesting; as far as I know, I've not heard the Finns render their songs in this manner so far.
Superb arrangements, depressive lyrics and a fabulous artwork constantly related to death, cemeteries and rich in vintage photos probably shot during Leningrad's famine make me suppose this record will stand the test of time and stay with us for years; "Tragedy and Weeds" is not just a fleeting glimpse or memory of 2009.

Author: MARKUS GANZHERRLICH

Review
HardSounds.it
95/100
16.01.2010

Secondo fatica discografica per i talentuosi ed eclettici Abstract Spirit, un’ottima "orchestra sepolcrale" (come amano definirsi) proveniente dalla fredda e funerea Russia che, sin dai suoi esordi, si è votata anima e corpo al genere funeral doom personalizzandolo a tal punto da renderlo estremamente profondo e depresso. Dopo aver letteralmente sconvolto con il loro debut 'Liquid Dimensions Change' i nostri demonietti russi, con questo nuovo prodotto, mettono finalmente in mostra il proprio reale potenziale in maniera netta ed inconfondibile. Questo disco è composto da sei autentici monoliti che, nonostante la loro durata, si lasciano ascoltare in maniera molto piacevole sia per la loro forma estremamente scorrevole e sia perché sono colmate all’inverosimile da atmosfere cineree fitte e da un mood che, nonostante sia tristemente pesante, riesce comunque a tenere buona compagnia a coloro che adorano questo stile. Sin dalle prime note l’ascoltare verrà catapultato in un mondo tempestato incessantemente dall’infinita pioggia battente che scende impietosamente da un cielo grigio piombo che non accenna assolutamente a diradarsi. Tutte le tracce presenti nell’album sono delle ottime composizioni e, dato che è assolutamente impossibile riuscire a trovare un brano che possa risaltare, lascio agli ascoltatori il compito di trovare la propria canzone preferita prendendo come metro di paragone il grado emozionale che ciascun pezzo riesce a trasmettere. In questo album tutto è stato curato in maniera a dir poco maniacale, iniziando dall’ottima produzione che riesce a mettere in pieno risalto il valore tombale degli strumenti e della voce e finendo con il sound che finalmente dimostra di essere giunto alla propria massima maturazione smussando tutti gli errori commessi nel precedente lavoro. Non resta, per concludere, che fare nuovamente i complimenti alla Solitude Productions che ha voluto credere in questa formazione che li ha ripagati in maniera assolutamente degna confermando, se mai ce ne fosse stato bisogno, di essere una realtà in forte ascesa e che merita il supporto del pubblico.

Un album che bisogna “assolutamente” ascoltare e possedere

Author: Donato "dannyozzy1972" Tripoli

Review
Chronicles of Chaos
8/10
02.05.2010

Rumour has it that not only do they share members with Comatose Vigil, they are also responsible for the ultra-mysterious "American" unit Ea. True or not, it's not hard to see why this rumour would emerge, as all three perform a similar brand of monolithic, simplistic yet highly effective funeral doom. There are differences between the bands -- for example, Ea is more grandiose and epic -- but their similarities outweigh the differences by a considerable margin. Abstract Spirit ploughs the same furrow as their debut, with heavy, lumbering riffs, elementary song structures, guttural growls and mainly background keys upping the oppressive and claustrophobic feel. The song writing is a bit more focused, the sound is a tad better, but no seismic shifts, nothing beyond the level of tweaking and touching up. If you have heard any of the aforementioned bands, you know what to expect, and if you enjoyed any of them, this is unlikely to disappoint.

Author: Quentin Kalis

Review
Shapeless Zine
8.5/10
April 2010

Immaginatevi un cimitero. Le lapidi, le croci, le statue, i loculi, i vialetti puliti e le aiuole ben tagliate. Il silenzio, il cinguettare degli uccelli, l'odore intenso dei fiori freschi. Nonostante la malinconia tipica di questi luoghi, ed il sussurrare delle poche persone chinate davanti a qualche tomba, и piщ che altro una sensazione di pace quella che viene evocata dalla nostra immaginazione. Una pace mesta, questo sм. Perт и pur sempre una sensazione di tranquillitа, di raccoglimento che conduce ad una riflessione sui sensi della vita e della morte. Proviamo ora ad immaginare se ogni tomba, ogni lapide, ogni loculo, ogni persona inginocchiata davanti alla tomba di un suo caro, potessero urlare tutto il loro dolore. Immaginiamo che il dolore di ogni ultima agonia rimanesse cristallizzato per sempre, ed ogni anima potesse urlare tutta la sua disperazione. Raffiguriamoci mentalmente le statue di santi e di angeli che, presa vita, non potessero muoversi e, imprigionate nei loro corpi di pietra, cominciassero a lanciare lamenti lancinanti. E le anime di tutti i morti prematuri, delle vittima di violenza, dei suicidi, piangessero senza sosta la loro afflizione, per una vita che и fuggita troppo presto o che non le ha mai amate. Se immaginassimo uno scenario del genere, le urla ed i pianti sarebbero insopportabili, le nostre orecchie non riuscirebbero a tollerarli, i nostri cuori scoppierebbero dall'angoscia.
Ecco, questo и proprio lo scenario evocato dalla musica degli Abstract Spirit, nel loro album "Tragedy And Weeds". Uno scenario duro, privo di qualunque speranza. Anche la grafica del CD и sintomatica. Abbandonati i contorni spettrali delle fotografie del loro disco d'esordio, "Liquid Dimensions Change", ora i musicisti si presentano vestiti da becchini, in piedi vicino a delle bare. Nulla di piщ tangibile e reale. Cosм come il bassorilievo di una persona deceduta, che decora la copertina di "Tragedy And Weeds". Il secondo full-length dei russi и un monumento alla morte, anzi, all'ossessione della morte che da sempre accompagna A.K. iEzor (voce, batteria), M. Hater (chitarra, basso, cori) e I. Stellarghost (tastiere, cori).
"Tragedy And Weeds" и stato registrato nello studio Primordial, che aveva giа garantito ottimi risultati nell'album precedente (la cui recensione puт essere trovata negli archivi di Shapeless Zine). Il disco contiene sei canzoni, per un totale di 68 minuti di musica: va da sи che i minutaggi siano molto consistenti, ed и naturale che sia cosм visto che il gruppo suona funeral doom. Un funeral doom particolare, fedele sм ai dettami del genere, ma potente, energico, "urlato" appunto. Le caratteristiche stilistiche giа ben evidenti in "Liquid Dimensions Change" vengono riproposte anche in questo secondo lavoro, ma in maniera piщ matura. O meglio, piщ efficace. Questo perchи, a paritа di valore, le canzoni di "Tragedy And Weeds" sono piщ belle rispetto a quello del debut-album. Forse и solo una questione di gusti, ma nel suo complesso "Tragedy And Weeds" mostra pochissimi punti deboli. E' un disco di una potenza immensa, che avanza schiacciando tutto ciт che trova davanti a sи, col suo incedere pachidermico e monumentale. Il gutturale sepolcrale di A.K. iEzor ci aiuta un po' a districarci tra le spire degli arrangiamenti soffocanti, resi eccessivi dalle tastiere decadenti ed chiassose di Stellarghost. Proprio la tastiera contribuisce a rendere cosм interessanti le sonoritа degli Abstract Spirit: e questa volta la tastierista ha optato per arrangiamenti stratificati, e per l'utilizzo costante di suoni che si rifanno agli ottoni. E' come se una banda di folli accompagnasse un funerale sgangherato, da incubo. Chitarre e basso svolgono invece un lavoro nella norma, dando vita a riff eterni ed a successioni armoniche infinite. Inoltre, dove le tastiere sperimentano, gli strumenti a corda frenano, riportando tutto alla tradizione di questo genere affascinante e di nicchia.
Giа in passato, gli Abstract Spirit si erano fatti notare per alcune atmosfere raggelanti, quasi orrorifiche. L'esempio piщ fulgido di questo и la canzone che dа il titolo all'album. Semplicemente, un capolavoro. Ritengo che sia la canzone piщ inquietante che gli Abstract Spirit abbiano mai composoto, ed una delle piщ sinistre in assoluto, in ambito funeral doom. Questa canzone, da sola, vale l'acquisto dell'album. E si conclude con alcuni dei versi piщ intensi scritti dal gruppo russo: "Epitaffi come segreti traditi / Su monumenti di compassione / Cercano assurdamente di descrivere il dolore / nel quale camminano gli echi del passato...".
"Funeral Waltz" и probabilmente il brano piщ debole dell'intero CD, non per difetti particolari, ma proprio perchи non eccelle come le altre composizioni. Rispettando il titolo, и un 3/4 lentissimo e particolare, che sembra non finire mai, e nel quale ritorna con insistenza la melodia semplice e disperata intonata dagli ottoni.
"Crucifixion Without Regret" e "Face The Nightmare" sono altre due canzoni di alto livello, con la seconda superiore alla prima. Si tratta di due viaggi negli incubi piщ disperati, ed il trio russo si dimostra maestro nell'essere atmosferico senza perт rinunciare alla potenza.
"Wrapped In Solitude" и un altro capolavoro, nel quale l'originalitа del songwriting non puт che mettere a tacere tutti i detrattori del genere. C'и troppo fascino in queste successioni armoniche, in questi arrangiamenti, negli incroci vocali, per non restarne stregati.
"Sepulchral Winter" и una traccia conclusiva relativamente semplice, che ci dа l'addio in un modo piщ consono ai canoni del genere.
"Liquid Dimensions Change" ci aveva presentato un gruppo di valore, ricco di potenziale e dalle buone idee. "Tragedy And Weeds" non solo conferma tutto questo, ma lo porta ad un livello superiore. Forse gli Abstract Spirit non sono ancora perfetti, ma hanno un talento davvero immenso. Penso che sia stato uno dei pochi gruppi di questo genere, capace di farmi interrompere l'ascolto del CD per riascolare immediatamente un brano. In genere, i lavori funeral doom funzionano piщ come sinfonie a piщ movimenti che come dischi di canzoni singole. Eppure, le composizioni di questo trio hanno un fascino ed una bellezza tali da non poter lasciare indifferenti gli estimatori del genere. La loro abilitа nel creare atmosfere da incubo, e di incastonarle in monumenti severi di funeral doom, и un qualcosa di incredibile. Dovrebbero trovare forse un po' piщ di continuitа, ma se continueranno lungo la strada intrapresa, il loro album definitivo non tarderа ad arrivare. Sosteniamo questa grandiosa band, che non poteva che essere accasata presso un'etichetta altrettanto grandiosa, quale la Solitude.

Author: Hellvis