Majestic Downfall / Ansia - Split CD (CD)

Review
The Metal Observer
5.5/10
10.09.2008

This half Doom, half Black Metal split begins with the rhythmic and slow-marching guitar tones of MAJESTIC DOWNFALL. While they are nothing new for the genre, when combined with the band’s keyboard melodies, the sound does bring to mind the tuneful tendencies of a group like DRACONIAN. These, dare I say it, majestic musical predilections contrast with much of the vocal work by “Jacobo,” the band’s single member. Ranging from run-of-the-mill Death Metal gutturals (except slower) to forced grunting, as heard on “A Tear Of Understanding,” the lack of musical cohesion with the vocal performance is perhaps the band’s weakest point.

This lack of cohesiveness appears in other aspects of the band’s sound as well. In the first song, “A Birds [sic] Departure,” the keyboards are meant to evoke the tone of a flute, either of the orchestral or pan variety, something that many bands have done successfully in the past. While the melody is nice, the actual sound comes across more like that of a recorder and what could have been a breathe of sonic variation instead comes across as silly. This is unfortunate, since a simple pre-recording sound check or tuning could have solved this problem. Still, these songs are pleasant enough and certainly serve their purpose for a listen or two, it’s just hard to imagine going back to them for repeats.

Despite Jacobo’s musical weaknesses, MAJESTIC DOWNFALL’s contributions to this split border on beauteous when compared to the dissonant/ambient Black Metal of Italy’s ANSIA. For the first and last compositions from the band, elongated instrumental screeching, distant croaking passing for vocals, and a total lack of bass sound in the recording are the foremost contributions. Think of LEVIATHAN at its most meandering, only more boring and inept. This formula changes on “Part II,” as the song attempts to be a mood-setting or atmospheric piece, but instead comes off as nothing more than a series of random guitar strums and tonal humming. This makes MAJESTIC DOWNFALL come off rather well; at least that band doesn’t cause painful headaches.

Author: John

Review
Executioner Zine
6.5/10

CD compartido por estas dos bandas de Doom, de las cuales la primera es un proyecto de un músico de México llamado Jacobo, el cual se encarga de todos los instrumentos y voces y nos trae esta propuesta de Doom/Death, en la que intenta recuperar el espíritu del estilo por los años 90, mezclada con toques más modernos, y el resultado es un estilo bastante cercano al “Icon” de Paradise Lost, pero con voces guturales, es decir, guitarras bastante Heavies, cruces de melodías y ritmos de batería que nunca llegan a ser del todo lentos. Tres temas con aproximadamente 25 min. de duración completan este buen trabajo, aunque un poco comercial, pero a seguidores de los primeros Cemetary, o Paradise Lost, supongo que les enganchará su estilo.

Los siguentes son una banda de Italia que lo que incluyen en este CD es su demo del 2006 titulada “I”, con tres temas y una duración de 35 min. Su estilo es una mezcla de Funeral Doom con muchas influencias de Black depresivo, consiguiendo unas atmósferas súper oscuras e inquietantes. Su música es de lo más lenta y opresiva, con desquiciantes voces desgarradas y estridentes guitarras, que por ocasiones me recuerdan a Dolorian, aunque estos son más lineales y oscuros.

Un buen disco, con bandas que profundizan en los opuestos de un mismo estilo y que cada una en lo suyo, no tiene desperdicio.

Author: Naemoth

Review
Shapeless Zine
Majestic Downfall: 7/10 | Ansia: 7.5/10
03.2008

Nel corso degli anni, l'etichetta russa Solitude si и guadagnata una discreta fama tra gli amanti del doom metal, con una predilezione per le sue sfaccettature piщ deprimenti. Una fama piщ che giustificata, visto il valore delle sue pubblicazioni. Io stesso ne ho commentate in gran numero, e giuro di non averne ascoltata una che potesse considerarsi trascurabile.
E' quindi con soddisfazione che mi sono apprestato agli ascolti di questo split, tra i messicani Majestic Downfall e gli italiani Ansia: due gruppi che interpretano in maniera profondamente differente il medesimo genere.
La copertina di questo CD и astratta, giocata su tutta una serie di colori, con una predominanza del rosso. Il libretto di otto pagine contiene tutti i testi, e le informazioni relative ai gruppi ed alle registrazioni. Come di consueto, quando si ha a che fare con la Solitude, ci troviamo di fronte ad un artwork professionale, senza difetti.
La prima parte dello split spetta ai Majestic Downfall. In realtа, ho usato il plurale a sproposito in quanto si tratta di una one-man-band. La mente di questo progetto и Jacobo Cordova, di Queretaro in Messico, giа attivo per dieci anni con gli Antiqua, e al lavoro con Ticket To Hell. Majestic Downfall ha mosso i suoi primi passi nell'agosto del 2006, e nel 2007 ha pubblicato il demo "The First Abyss", e a seguire questo split con gli Ansia.
Jacobo Cordova fa tutto, ma proprio tutto, nei Majestic Downfall. Si occupa di voce, chitarra, basso, batteria e tastiere. Solo i testi li ha scritti un tale Mauricio Ramirez.
La sua parte di split и stata registrata ai Guest Room Studios, che non so se si trovino in Messico o negli Stati Uniti. Infatti, a quanto pare Jacobo ha formato i Majestic Downfall mentre si trovava a Dallas, in Texas.
Sia come sia, и della musica che dobbiamo scrivere. La sezione di questo progetto messicano и costituita da tre canzoni: "A Birds Departure", "In An Ocean Of Fears" e "A Tear Of Understanding". Si tratta di brani dal minutaggio limitato, considerato il genere: sette, otto minuti per ciascuno. Quindi, niente tour-de-force interminabili nei meandri dell'oscuritа piщ assoluta. Ci troviamo di fronte a tre canzoni agili, melodiche e vivaci, per quanto questi aggettivi possano adattarsi al doom/death. Un doom/death legato alla tradizione del genere, un po' nostalgico degli anni '90. Questo genere musicale и interpretato da Jacobo con vero trasporto e passione, in un tripudio di idee. Quindi niente riff interminabili che si ripetono per lunghi minuti, e ritmiche soffocanti quanto minimali. No, qui il doom/death и di facile ascolto, vuoi per i numerosi cambi di melodia, vuoi di ritmo, fattori che ne rendono la struttura varia ed agevole.
La bontа della registrazione, e la professionalitа dell'artista, non fanno sembrare i Majestic Downfall una one-man-band. Le tre canzoni qui presenti possono sembrare il prodotto di un gruppo fatto e finito, i cui membri siano ben affiatati fra di loro. Eppure, tutto ciт che si ascolta и stato realizzato dal solo Jacobo. Il quale si dimostra abile a creare riff carichi di malinconia, di rendere piщ intense le emozioni grazie alle note della tastiera, ed ad accompagnare il tutto con precisione suonando basso e batteria. Il suo growling rende comprensibili le parole dei testi, secondo me un po' privi di significato, ma carichi di suggestione con i suoi richiami all'amore defunto, al mare che tutto inghiotte, alle lacrime e alla desolazione.
Come ho scritto in precedenza, nonostante le tematiche funeree, il songwriting и vivace e potrebbe venire incontro a tutti coloro che apprezzino il doom, anche quello classico, ma che non riescano a soffrire le interminabili dilatazioni del funeral doom, genere principe della Solitude Prod.
Quindi, tre buone canzoni per una one-man-band nata solo nel 2006, e quindi con tanto tempo davanti a sи per sviluppare meglio il proprio stile (a volte un po' derivativo), ed acquisire esperienza.
La seconda parte del CD и ad opera degli italiani Ansia, da Rimini. Il gruppo si и formato nella primavera del 2006, da un'idea di Ruben (batteria, anche nei Black Holocaust), Steven (chitarre) e Ethere (voce, basso, sintetizzatore). Con questa formazione, il gruppo ha inciso le traccie presenti in questo split, con la supervisione di Alessio Fagrelli (giа session con Deinonychus), che ha aiutato il gruppo suonando anche il piano nella prima delle tre composizioni.
Attualmente, Ethere ha lasciato il gruppo, ed al suo posto и arrivato M., giа in Cervix, Sleeping Village e Blue Deers.
Per quanto riguarda le note discografiche, prima di questo split il gruppo ha realizzato un demo, "I", mai pubblicato.
Ecco, il doom proposto dagli Ansia и diametralmente opposto a quello di Majestic Downfall. Tanto vivace, agile e quasi "catchy" il primo, quanto lento, disturbante, interminabile e distruttivo il secondo. Le tre composizioni degli Ansia, denominate "Part I", "Part II" e "Part III", sono funeree e disperate. Era tempo che non mi capitava di ascoltare musica del genere, suonata da una band italiana. E si tratta di composizioni di prima qualitа, che funzionano prese singolarmente, ma che possono essere godute nella loro completezza solo se ascoltate una dopo l'altra. I testi, in italiano, sono particolarmente suggestivi, e legano con la tristezza infinita della musica, interminabile ed implacabile. La potenza и diluita in cambi di note sporadici, e tutto и dilatato allo spasimo: ritmo, rifferama, vocalizzi. Come scrivo spesso quando mi trovo di fronte a questo genere, si tratta di una musica piщ da vivere che da ascoltare. Ascoltando le tre composizioni con la giusta predisposizione d'animo, e facile lasciarsi avvolgere dall'oscuritа, e farsi trascinare in un viaggio disperato, trasportati senza potersi muovere come un cadavere sulle onde del mare. E il funeral doom sfocia quasi nel drone, nell'ambient piщ oscura e nel postcore in occasione del secondo movimento, solo strumentale: sicuramente una delle sezioni piщ sinistre e deprimenti che abbia ascoltato negli ultimi tempi.
Gli Ansia si sono lanciati in un genere difficile, perт hanno prodotto tre canzoni di livello. Suonare questo tipo di doom и una cosa ingrata, perchи pochi sono in grado di apprezzarlo e di capirlo. Ma certe suggestioni sono impossibili da ricreare con formule musicali differenti. Come Majestic Downfall, anche Ansia и un gruppo giovane. A differenza perт del primo, i secondo hanno giа un suono molto personale, sebbene difficile. Ma и proprio questo il punto di partenza per creare qualcosa di unico, che sicuramente non porterа al successo personale, ma che potrа conquistare un posto di rilievo nella storia e nello sviluppo del genere. Gli Ansia sono agli esordi, ma proseguendo per questa strada potranno dar vita a lavori artisticamente di rilievo.
Dunque, questo split tra Majestic Downfall ed Ansia non ha deluso. Naturale. Ormai si potrebbero comprare le pubblicazioni della Solitude a scatola chiusa! Acquistando questo CD, si ha l'occasione di ascoltare due modi diversi di intendere il doom, ma anche la riprova di quante potenzialitа abbia questo fantastico genere musicale.

Author: Hellvis

Review
Kronos Mortus
7/10
21.02.2008

Ez a megosztott split cd két formációt takar. Az egyik egy Ansia nevezetű olasz csapat, míg a másik egy Majestic Downfall néven futó mexikói project. Mindkét banda 3-3 nótával képviselteti magát.

A lemezt a mexikói egyszemélyes Majestic Downfall nyitja. A zene valahol a death/doom metal kategóriába sorolandó. Az összes hangszert „Jacobo” szólaltatja meg, ami dicsérendő dolog, mert nem csak gitározik, hanem dobol és szintetizátorozik is a dalokban. A nyitó „A Birds Departure” semmi érdekeset nem mutat; lassan hömpölygő ólomsúlyú gitártémák, gyomorból jövő hörgés. A változatosságot talán a néha begyorsuló death-es döngölések szolgáltatják, ám ezeknek a száma sajnos elenyésző. Aztán a második „In an Ocean of Fears” már egy jóval dallamosabb szerzemény, nem kevés melankolikus utánérzéssel. A harmadik „A Tear of Understanding” pedig ragadós riffjével kellemes perceket tud szerezni. Ha kicsit jobban kidolgozottak lennének a billentyűs hangszerek és nem csak egy-két riffből építkeznének a dalok még elégedett is lennék, igaz így sem rossz ez a három nóta.

Az olasz Ansia már egy kicsit más képet mutat. Itt a doom metal mellet számos ambient zenékre jellemző hatás is érvényesül. A három nóta közül kettő majdnem a negyed órás határt súrolja, így nem árulok el nagy titkot hogy nem a sebesség a fő csapásvonal. A nyitó „Part I”-ben ez be is igazolódik. Lassan vánszorgó, hosszan elnyújtott kietlen zene ez. A vízhangosított ének még pluszba rá is tesz erre a hangulatra. Eléggé primitív dobtémák és elszállós pengetős gitárjáték jellemzi a dalt, a zongorás levezető viszont kellemesnek hat. A „Part II” teljesen instrumentális dal, fenyegetően gonosz (black metalos) hangulattal. A lemez utolsó dala sem váltja meg a világot, az említett recept alapján íródott, mely szerintem már az enyhén fárasztó kategória, igaz a végére enyhe begyorsulásokat is iktattak, de ezek sem tartanak pár másodpercnél tovább.

A két banda közül mindenképpen a mexikói áll hozzám közelebb. Ám fanatikus gyűjtőknek kifejezetten ajánlott ez a split beszerzése. Ha pontoznom kéne akkor a Majestic Downfall kapna egy nyolcast az Ansia egy hatost tehát az átlag egy kis fejszámolással:

Author: Lemezismertetők

Review
Hardsonds
7.5/10
24.11.2007

Interessante split CD fra i messicani Majestic Downfall e gli italiani Ansia per la Solitude Productions.
In realtà ho sempre apprezzato tantissimo questo tipo di operazioni, perché in un colpo solo si ha la possibilità di conoscere due entità, due gruppi magari anche diversissimi fra loro.
Nel nostro caso, pur essendo il doom estremo anni '90 il comune denominatore, ciascun gruppo (one man band nel caso dei primi) ha un proprio background culturale: primissimi Lacrimas Profundere ed in generale il death/doom per i Majestic Downfall e utlradoom/ambient (non so citare nessun gruppo come termine di paragone) per gli Ansia.
Appare quindi naturale una diversa evoluzione nel songwriting e nella resa sonora da parte di questi due gruppi: se i primi sono più ortodossi e anche prevedibili nelle scelte se vogliamo, puntando sulla sicurezza di un genere già standardizzato anni fa, gli Ansia giocano la carta dell'imprevedibilità, associando ad una magistrale tecnica strumentale una buona dose di sperimentazione stilistica e personalità.
Non sto a citare alcun pezzo fra quelli delle due tracklist per non fare torto a nessuno, ma ci tengo solamente a sottolineare che entrambi i gruppi se presi singolarmente sono già pronti per prove soliste ben più impegnative.
Detto questo ci si trova dinnanzi comunque ad un prodotto per intenditori, per tutti coloro che abbiano anche una minima conoscenza di quel filone nato agli inizi degli anni '90 e che si evolve fino ai giorni nostri (per info consultate l'apposita sezione DOOM GATE) giacché per tutti gli altri potrebbe essere un piatto un po' pesante da digerire.
Registrazione e packaging di tutto rispetto fanno di questo split CD un ottimo dischetto, senza vincitori ne vinti, ma con due buone rappresentazioni (diverse fra loro) di quello che é il doom estremo.

Author: Gabriele "Anaconda" Frontini