My Indifference To Silence - Horizon Of My Heaven (CD)

Review
Aristocrazia Webzine
19.08.2013

Nella vita si cresce, si evolve o involve, si trovano nuove strade o si decide solamente di perseguire la propria via, mutando esclusivamente un paio degli aspetti che la rendono tale. Il discorso vale un po' per tutti e potrebbe essere applicabile alla quasi totalità degli ambiti artistici, di certo la musica non n'è immune. Chissà cos'è passato in testa a Vladimir Andreev, l'artista russo noto ad Aristocrazia in qualità di titolare degli On The Edge Of The NetherRealm e di ex cantante chitarrista dei Revelation Of Rain ha deciso di cambiare nome al suo progetto solista tramutandolo in My Difference To Silence, mantenendo il rapporto con la BadMoodMan Music (costola della sempre attiva Solitude Productions) e ha tirato fuori il debutto "Horizon Of My Heaven". Perché questa scelta? E soprattutto: sarà davvero cambiato qualcosa? Mah...

L'ascolto di questo primo capitolo non rappresenta un vero e proprio rinnovamento, né è reso significativo da una svolta compositiva netta, abbiamo la possibilità di ascoltare un buonissimo album di doom / death nel quale la componente gotica che caratterizzava gli On The Edge Of The NetherRealm è divenuta più rarefatta. Il riffato dal canto suo è più severo, mentre la voce in growl (in alcuni momenti sostituita dal parlato) svolge come sempre il suo dovere, appesantendo l'atmosfera, resa comunque discretamente languida e malinconica da una dovuta dose di melodie decadenti. In "Horizon Of My Heaven" sembra quasi che a governare l'andamento del disco sia la massiccia muscolarità dei brani più che l'aspetto emotivo; ciò non toglie però che le fattezze anni Novanta di gente come My Dying Bride, Anathema e dei nostrani Novembre incidano notevolmente nell'apportare quella sensibilità e quella delicatezza che sono necessarie per spezzare un andamento monolitico e statico altrimenti dannoso.

Non c'è nulla di formalmente sbagliato in quest'album, i pezzi sono piacevoli e scegliere fra una "Decline Of Your Consciousness", "Scream Of Despair" o "My Indifference To Silence" lo reputo inutile, in quanto il livello della composizione è sempre ben superiore alla canonica sufficienza, ma nessuno si dimostra realmente al di sopra degli altri. Inoltre come avvenuto con "Different Realms", l'operato del russo presenta evidenti punti di contatto col lavoro dei Raventale del collega Astaroth Merc intitolato "Mortal Aspirations", Vladimir pare quindi voler continuare a percorrere quella strada, ma non vi so dire dove lo condurrà. Asciugare la propria proposta potrebbe rivelarsi una soluzione azzeccata in quest'occasione, però in futuro potrebbe anche essere nocivo per la salute dei My Difference To Silence, riducendoli allo status di ennesima band che si muove su coordinate prestampate, uno dei tanti gruppi da ascoltare una volta e poi infilare nuovamente in bacheca. Dovremo attendere per capirci davvero qualcosa.

Chi avesse già avuto modo di conoscere la musica di questo artista, prenda in considerazione l'ascolto in quanto difficilmente riceverà una delusione, serve però uno scossone definitivo e chiarificatore delle intenzioni, poiché rimanere imbottigliato nella massa sarebbe realmente un peccato viste le doti in possesso. È quindi doveroso pretendere di più da uno come il signor Andreev, si spera fin dalle prossime uscite.

Author: Mourning

Review
Rock Underground
8/10

A melhor parte do meu trabalho nos últimos 12 anos foi a oportunidade de descobrir muitos atos novos e promissores. Um deles é o russo (Podolsk) agir minha indiferença ao silêncio, formada em 2010. É um cérebro da criança de Vladimir Andreev, principal conhecido por sua banda principal; Revelations de chuva. Esta relativamente nova banda de seu mudou seu apelido, a partir de On The Edge Of The Netherrealm a atual minha indiferença ao sofrimento.
Em uma nova 9-tracker estréia Horizon Of My Heaven ele continua a desenvolver suas idéias, que começou com sua banda anterior. No entanto, o álbum também marca um novo começo com uma nova interpretação de um dark / doom / death metal. Todas as nove composições são igualmente forte, sem destaques óbvios. É, antes, uma mistura harmônica de metais duros com um forte conteúdo lírico, som sólida e arranjos ricos.
Assim, Horizon Of My Heaven confia muito em um arranjos desgraça ortodoxos, enquanto quase exclusivamente usando rosnou vocais e funeral-doom estilo de liderança melodia da guitarra. Aqueles que só são interrompidos quando ele usa ocasional "palavra falada" partes. As canções são apaixonado e emocional, enquanto continuam sendo surpreendentemente variada. Meu álbum favorito absoluto é na verdade uma canção de fechamento chamado de "estamos todos no The Other Side", trazendo muito mais funeral melodia da guitarra de estilo condenação.
A produção também é forte e ter em mente que é apenas um disco de estréia, eu vejo um enorme potencial para essa banda. Esp. recomendado para aqueles em Saturnus, Novembre, Daylight Dies, Asphyx e gigantes semelhantes.

Review
Metalizer
3.5/5

Что общего между On The Edge Of The Netherrealm и My Indifference To Silence? Отвечу, потому что, возможно, мало кто знает – архитектор этого проекта Владимир Андреев, так же более известный по doom/death коллективу Откровения дождя. Немного непонятно зачем нужно было менять менее звучное название сольника на еще более невнятное, но, видимо, на то были веские причины. Однако внутренности релиза от этой смены ничуть не пострадали, новая работа "Horizon Of My Heaven" выполнена в том же духе, что и первенец "Different Realms". Предложенный здесь раскрепощённый doom/death выражен динамичной dark ячейкой, которая безусловно выдвигает достоинства опуса на поверхность.
На деле человек-оркестр сколотил приличный и заманчивый альбом, но всё равно чего-то не хватает. Нашлось место для меланхоличных клавишных, для грубой гитарной атмосферы, для тёмных и холодных траурных тенденций. "Horizon Of My Heaven" обладает своей особой аурой, однако эмоциональная окраска осталась на нуле. В заключительных трёх композициях "Falling Stars", "I Lost Myself" и "We’re All On The Other Side" была жалкая попытка обрести эмоции, но она не увенчалась успехом, так что об эмоциональных вариациях осталось лишь мечтать. Оформлением альбом также не блещет.
В путешествие необходимо отправляться строго по начертанной схеме, то есть по расставленному порядку треков: начиная от крика отчаяния вокруг тебя, твоей лёгкой смерти и заканчивая горизонтом небес, падением звёзд, потерей себя и все мы будем на другой стороне.
Хронически тяжёлая первая половина альбома звучит устало, иногда слегка неуклюже, словно перекатываясь от трека к треку, ей не хватает аккуратности и некой утончённости, и это несмотря на то, что по своему масштабу диск выполнен добросовестно, в котором задействован целый эзотерический макромир, но без генератора идей. Полуакустические моменты пытаются придать яркости чёрно-белым оттенкам альбома, но безуспешно. Смелый релиз, проходящий сквозь истинное творческое беспокойство, но как бы там ни было его болезненные импульсы дают о себе знать. Он безлик, скорбен и фаталистичен, он похоронен среди пепла опустошающей эйфории, где одолевает клаустрофобия и неизвестность, где распад на субэлементарные частицы знаменует собой элегическое воскрешение абсолютного горя. Злоупотребление шугейзовыми эффектами оказалось на пределе. Но если не обращать внимания на частые шлифованные искажения гитар, высвобождающие горечь и страдания, все эти ортодоксальные механизмы справляются со своей поставленной задачей. В любом случае путешествие в таинства "Horizon Of My Heaven", которому сопутствовала полная апатия, прошло на пессимистичной, печальной ноте. Релиз предоставлен BadMoodMan Music.

Присутствует: Акустика, Потенциал, Гроулинг
Отсутствует: Тексты в буклете, Широкоформатность, Эмоциональные вариации

Атмосфера – 3/5
Техника – 4/5
Материал – 4/5
Реализация – 3/5

Author: Валентина Pantera Катышева

Review
Hardsounds
7/10
24.04.2013

Progetto solista di un ex membro dei Revelation Of Rain, band sovietica del roster della Solitude Records (della quale la BadMoodManMusic è una filiazione); la proposta, infatti, suona familiare, rientrando nel giro di un dark/funeral/death/doom (genere prediletto dalle band russe) pervaso da melodie malinconiche e rabbiose dove struggimento e dolore per la perdita di qualcosa di caro, si alternano ad atmosfere plumbee (come dice un famoso detto napoletano: più scuro della mezzanotte non può venire), tali da straziarvi l'anima tramite un growling che tecnicamente definiremmo perfetto. Come abbiamo già avuto modo di evidenziare in altre occasioni, le formazioni dell'ex URSS hanno questo amore viscerale per i Katatonia che si estrinseca nell'ammantare le loro opere con tonnellate di riff rubati a 'Brave Murder Day' e 'For Funeral To Come'. Se improvvisamente vi assale un forte desiderio di sfogarvi tramite il pianto si "Scream of Despair", non preoccupatevi, è colpa della vostra sensibilità verso il dolore e la sofferenza altrui che provoca questo brivido lungo la schiena; la parte centrale del disco, che corrisponde con la traccia che dà il titolo al disco, è quella meno riuscita in quanto il prevalere del funeral doom sugli altri generi sopracitati, fa da freno a mano sull'evolversi dei brani poichè l'atmosfera si fa più soffocante e ridondante. In definitiva, un disco che non segnerà il passo dei tempi (produzione al di sotto degli standard dei colleghi di etichetta, suoni un po' sommessi) e non verrà ricordato come fondamentale per l'evoluzione degli stessi, ma che troverà proseliti negli amanti delle atmosfere deprimenti e vetrose.

Katatonia + death metal + funeral doom = My Indifference To Silence

Author: Igor Fanelli

Review
Metalstorm
7/10
16.05.2013

Or as I call it, My Indifference To My Indifference To Silence.

I kid. I kid.

Kind of.

Vladimir Andreev is a busy man, playing all the instruments for this Podolsk, Russia based death doom act.

I've listened to this album no less than two dozen times over the last month or so per my iTunes counter and never been particularly moved for good or for ill… or in doom terms, for ill or for good.

Don't get me wrong, there is absolutely nothing wrong with his approach. It contains all the standard components, you know, bestial death vox, slow tempo, chu-chu-chug riffs, mournful melodies over said riffs, and quiet interludes with either piano, clean guitar, or spoken bits,

All are well executed, and as with most on the Solitude Productions happy label family, it's well produced as well. Well, except for the drums at points... not going to waste words conjuring my inner Fenriz, just suffice it to say the big drums that are supposed to go THUMP THUMP THUMP sound flat flat flat.

The biggest reason for my relative indifference is that aside from some enjoyable mournful leads scattered here or there the entire thing just sort of came and went.

Two dozen times.

It's yet another album popped in my review queue that neither curb-stomped me nor made me want to curb stomp whomever was responsible for the atrocity. Hell, I'm currently on listen 25 as I type this up… and not displeased at having it on.

It is a good death doom release that will undoubtedly move some more than me… and disappoint or annoy others even more than me.

From my perspective, I'm glad I finally got 'round to hammering non-committal words out so I can move along to the next in my (neverending) queue.

Author: BitterCOld