Ekklesiast (Екклесиаст) - ...Когда Мертвые Ветви Воспрянут От Снов (...When The Dead Boughs Will Awake From The Dreams) (CD)

Review
Shapeless Zine
7/10
April 2009

Gli Ekklesiast si sono formati nel 1994 in Russia. Hanno esordito su demo nel 1998, con "Touch Of Snowstorm". L'anno seguente, la band ha debuttato su album con "Oblivion - Live 1998-99".
"When The Dead Boughs Will Awake From The Dreams" и il primo album in studio degli Ekklesiast: ha visto la luce nel 2001, e si и trattato di una nuova autoproduzione.
"Cold", del 2003, ha riconfermato quanto di buono si sapeva del gruppo di Novgorod, tanto che l'etichetta Solitude li ha messi sotto contratto. La Solitude ha voluto subito riproporre i lavori della band, dato il loro valore. Nel caso perт di "When The Dead Boughs Will Awake >From The Dreams", beh, il trio ha voluto fare ben di piщ. Sм, la scaletta dei brani non и stata toccata, ma l'artwork и stato cambiato decisamente, e cosм il logo. Non solo. Il disco и stato registrato da capo, interamente. Non ci troviamo quindi di fronte ad una ristampa nel vero senso della parola. Le canzoni qui presenti sono quelle vecchie, ma rivedute, perfezionate e migliorate grazie all'esperienza maturata. Gli Ekklesiast non sono certo i primi a compiere un'operazione del genere, ma questo fatto и indicativo a parer mio di due cose: in primo luogo, la band vuole presentarsi ad un pubblico numeroso col suo sound attuale; secondo, и evidente che il trio creda fermamente nella bontа di questo disco. Ho scritto in precedenza che la band ha cambiato il logo: molto probabilmente, questo lavoro riveduto e corretto significa per loro una nuova nascita. Per il grande pubblico, gli Ekklesiast dovranno essere necessariamente quelli di "When The Dead Boughs Will Awake From The Dreams" pubblicato dalla Solitude. Ovvero, gli Ekklesiast al loro meglio.
C'и perт ancora un altro fatto da tenere in considerazione: per questo esordio con un'etichetta, i russi non hanno voluto rischiare con composizioni nuove, ma hanno preferito andare sul sicuro. Personalitа quindi, ma tanta prudenza. I musicisti sono giovani, e forse non hanno ancora indurito il loro carattere. Perт l'andare con i piedi di piombo indica una certa ponderatezza nelle azioni. E' improbabile quindi che in futuro gli Ekklesiast se ne escano con un disco orripilante, solo perchи hanno seguito il loro cuore senza mettere in moto il cervello. Sembrano dei ragazzi fin troppo riflessivi.
"When The Dead Boughs Will Awake From The Dreams" (il titolo и in russo e scritto in cirillico, riporto qui la traduzione ufficiale in inglese - e lo stesso vale per le canzoni) и stato registrato allo studio Slavia Tone di Veliky Novgorod, tra il 2007 ed il 2008. C'и anche una bonus track, che risale al 1999. La formazione che ha inciso il CD consiste in Alexandr Senin (chitarra, voce, autore dei testi), Artyom Dolina (basso, proprietario dello studio Slavia Tone) e Alexey Alexandrov (batteria). Attualmente, il ruolo di Alexey и stato rilevato da Ferki Vidishichi, giа all'opera con i blackster Sumrak.
L'artwork и molto bello, dai colori caldi, e ci mostra una figura scheletrica, un mendicante forse, che cammina lungo un paesaggio desolato. Il libretto si apre a fisarmonica, e contiene tutti i testi in russo. I testi sembrano molto complessi, ed и un peccato non poterli tradurre.
Il CD и piuttosto lungo, supera abbondantemente l'ora, ma non и un'uscita impossibile. La tracce sono infatti quattordici, quindi la durata di ciascuna и ragionevole. Inoltre, qui non ci troviamo di fronte al funeral doom tanto caro alla Solitude, ma ad un doom/death molto tradizionale. Per comprendere al meglio la musica degli Ekklesiast, bisogna tornare con la mente indietro ai primi anni '90, con l'exploit delle storiche band inglesi (Paradise Lost, My Dying Bride, Anathema) portavoci del doom/death prima maniera. Con l'elemento death piщ accentuato perт. Niente voci femminili, niente tastiere (a parte nella bonus-track). Insomma, nessuna inflessione gothic. Qui c'и un death/doom puro, aderente come non mai alla definizione. Voce gutturale e chitarre ribassate sono tipicamente death, tanto che in alcuni frangenti possono venire in mente i vecchi Bolt Thrower, ma l'utilizzo delle melodie, di sporadiche voci pulite, dona al tutto una cadenza decisamente doom. Lo stesso riffing e le ritmiche sono doom come non mai, doom tradizionale. Ma la musica degli Ekklesiast ha fatto tesoro anche di altre influenze. Alcune sezioni potrebbero ricordare in qualche modo i Moonspell o i Tiamat dei primi album, con tutte le debite differenze, ovviamente.
Affermare quale canzone sia la migliore, и oltremodo arduo. Il songwriting dei russi и molto coerente con sи stesso, e non si segnalano divagazioni particolari. Il gruppo и maturo per il suo genere, ma ogni tanto risulta poco personale. Certo, i testi in russo hanno un suono originale, perт dal punto di vista musicale siamo abbastanza nella norma. Perт gli Ekklesiast sanno come suonare un doom/death solido, e solido и di conseguenza "When The Dead Boughs Will Awake From The Dreams". Non ci sono difetti maggiori, ma neanche intuizioni in grado di renderlo qualcosa di piщ che un buon album.
A conti fatti, comunque, un altro nome valido и entrato nella grande famiglia della Solitude. Consigliato agli amanti del genere.

Author: Hellvis