Funeral - To Mourn Is A Virtue (CD) Digibook

cult doom metal, Solitude Productions, Solitude Productions
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Digi CD
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SP. 048-11D xs
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Solitude Productions proudly presents the legendary Norwegian band`s album «To Mourn Is A Virtue». This release is the missing link between the classic albums «Tragedies» (1995) and «In Fields Of Pestilent Grief» (2002). This album is based on unreleased demo-recordings ,and contains nine previously unreleased tracks recorded between 1996 and 2004,remastered in 2010, almost 15 years after the moment they were initially recorded in the studio. «To Mourn Is A Virtue» could become a surprising opening both for fans of the band and those who are interested in the genre. Funeral, regarded as one of the first bands in the funeral doom metal genre, further evolved to a more doom/ death metal approach, now presents a classic doom metal record.

Tracklist:
1 Hunger 9:01
2 God? 7:02
3 Your Pain Is Mine 7:56
4 The Poison 5:28
5 Dancing In A Liquid Veil 9:28
6 How Death May Linger 9:21
7 Father 7:33
8 Blood From The Soil 8:04
9 Wrapped All In Woe 5:47

Artist:
Funeral
Artist Country:
Norway
Album Year:
2011
Title:
To Mourn Is A Virtue
Genre:
cult doom metal
Format:
CD
Type:
CD Album
Package:
Digibook
Label:
Solitude Productions
Cat Num:
SP. 048-11D
Release Year:
2011
Country Of Manufacture:
Russia
Review
Aristocrazia
01.08.2011

I norvegesi Funeral non credo abbiano bisogno di alcuna presentazione, sono una delle band che con costanza e qualità ha alimentato e sfamato gli affamati fruitori del filone funeral doom producendo sin dagli esordi dischi che spiccano per personalità e varianti.
Difficile davvero scegliere fra album del calibro di "Tragedies", "In Fields Of Pestilent Grief" e "From These Wounds" nei quali si può riscontrare la chiara evoluzione che ha condotto la formazione alla svolta gotica più accentuata con l'aumento della voce pulita e un sound maggiormente melancolico seppur profondo e oscuro.
Il 2011 ci dona "To Mourn Is A Virtue", non è un platter di brani "nuovi" quello prodotto dalla russa Solitude Productions, non si può neanche definire un mero "best of", è più che altro una sorta di memoria perduta venuta a galla sulla lunga distanza, le canzoni in esso contenute sono infatti il frutto del lavoro che era finito chiuso in un cassetto nell'attesa, non più vana, d'esser ripescato.
Le composizioni sono state messe a punto nel periodo che va dal 1996 sino al 2011, nove i brani, alcuni presenti già in demo e dischi rilasciati ("Your Pain Is Mine" e "Wrapped All In Woe" inserite nel "Demo 1997" che aveva quale titolo proprio "To Mourn Is A Virtue", "Hunger" presente sia nel "Demo 2008" che in "As The Light Does The Shadow"), altri a cui è stata data una forma completa che vanta pure tanto d'orchestrazione a supporto.
Sono tre i cantanti che si alternano, che investono con la loro vocalità quasi totalmente dedita all'esecuzione in clean le tracce di quest'opera: Frode Forsmo copre la zona che va dall'opener "Hunger" a "Poison", Øystein Rustad quella che comprende "Dancing In A Liquid Veil" a "Blood From The Soil" e Sara Eick nella conclusiva "Wrapped In All Woe".
La prestazione generale proposta è di gran classe, le atmosfere tinteggiate di grigio ampie, capaci di dilatarsi colorandosi di tratti perlacei e ondeggiare grazie a riflessi più o meno scuro-lucenti, le linee vocali lussureggianti e incantevoli rapiscono l'ascoltatore.
Ci sono un paio di episodi, vedasi "God?" e "The Poison", a dir poco eccelsi ed è impossibile non tenere conto del modo in cui si sviluppa ed evolve melodicamente l'intera tracklist che offre a più riprese aperture di una epicità inebriante come avviene nella splendida "Father".
Trovare una falla, un singolo attimo di smarrimento a una release del genere è impresa, per quanto non sia un'uscita imprescindibile se non per chi sia un collezionista e fan accanito del combo in questione, "To Mourn Is A Virtue" capitasse anche solo per puro caso nelle mani di un qualsiasi fruitore di doom atmosferico riuscirebbe di sicuro a smuoverne l'animo portandolo magari a scoprire una realtà che nel corso ormai di un ventennio d'attività nel circuito musicale metal ha purtroppo ricevuto pochi riconoscimenti rispetto a ciò che ha con eleganza e perseverante abnegazione allo stile concesso di far girare nei nostri stereo.
Orecchiabili, melodici, sopraffini, sono i Funeral, chi li conosce già e li ama dovrebbe far sua questa release, i restanti concedano quantomeno un paio di giri nel lettore e poi si fiondino su "From These Wounds" che rimane per il sottoscritto l'eccellenza fatta disco.

Author: Mourning
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