Self-Hatred - Hlubiny (CD)

atmospheric death doom metal, Solitude Productions, Solitude Productions
600.00 Р
Цена в баллах: 900 баллов
SP. 133-18 x
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Второй альбом мастеров атмосферного doom death metal из Чехии Self-Hatred стал новым шагом для группы, представившей слушателям динамичный и, вместе с тем, монолитный материал, в котором было продумано всё до мельчайших подробностей: от звука, до аранжировок и концепции. Варьируя темп, тяжёлые гитарные рифы с клавишными партиями, различные типы мужского вокала, стилистику от почти funeral ddom metal до атмосферного black metal, музыканты добиваются поразительной целостности, оживляя историю, разворачивающуюся перед слушателями. Это концептуальный альбом с глубокими текстами о потере любимых людей и забытьи. Альбом был записан в Hellsound Studio, сведение и мастеринг выполнил Гонза Капак (известный по участию в таких группах, как Master's Hammer, Krieg, Nargaroth, Panychida). Шестнадцатистраничный буклет также оформлен концептуально, дополняя музыку визуальными образами. Диск с золотым напылением и пит-артом.

Треклист:
1 Konec
2 Odraz
3 Hlubiny
4 Střepy
5 Vzplanutí
6 Apatie
7 Očistec
8 Epitaf

Артист:
Self-Hatred
Страна артиста:
Czech Republic
Год альбома:
2018
Название:
Hlubiny
Стиль:
atmospheric death doom metal
Формат:
Compact Disk
Тип:
CD
Упаковка:
Jewel Case
Доп. информация:
16 page booklet
Лейбл:
Solitude Productions
Кат. номер:
SP. 133-18
Год издания:
2018
Штрих-код:
4627080611313
Страна-производитель:
Russia
Review
Iye Zine
8.4/10
17.06.2018

Secondo full length per i cechi Self-Hatred, ottima doom band segnalatasi con l’esordio Theia del 2016.

Curiosamente le due band di punta della scena del paese dell’est escono a poco tempo di distanza l’una dall’altra (nonostante la presenza in line up di due membri in comune, il chitarrista Aleš Vilingr ed il batterista Michal “Datel” Rak): ma, mentre gli Et Moriemur hanno intrapreso una strada volta alla ricerca di sonorità quasi liturgiche, i Self-Hatred restano fedeli ad un death doom più atmosferico e diretto.
Questi ragazzi di Plzen si muovono all’interno del genere con una grande disinvoltura e se, inizialmente, sembrano venire meno quei picchi emotivi che erano disseminati nel precedente lavoro, in realtà, ascolto dopo ascolto, tali elementi emergono progressivamente, ponendosi quali indicatori di una profondità compositiva che connota fortemente un sound costantemente pervaso dal giusto grado di tensione ed oscurità.
Anche lo stesso passaggio alle liriche in lingua madre è funzionale al concept e non rappresenta alcun problema (se non di comprensione immediata, ovviamente) consentendo piuttosto ai Self-Hatred di arricchire di maggiori sfumature il loro racconto e aumentandone se possibile, l’impatto drammatico ed emotivo.
La bravura della band ceca risiede proprio nella capacità di comporre un lavoro profondo e convincente senza dover ricercare soluzioni diverse, rischiando di smarrirsi in qualche passaggio interlocutorio di troppo come accaduto in alcuni frangenti ai “cugini” Et Moriemur.
Hlubiny è l’album che consacra i Self-Hatred tra le migliori nuove band in ambito death doom melodico, in virtù di una cifra stilistica che li colloca sulla scia dei maggiori protagonisti del genere, tra i quali i When Nothing Remains, ai quali si avvicinano molto allorché sono struggenti melodie a prendere il proscenio.
L’accoppiata Konec / Odraz ed il conclusivo strumentale Epitaf racchiudono alcuni tra i passaggi più toccanti ed esemplificativi della bontà di un lavoro che, da buon concept, va comunque consumato tutto d’un fiato, senza tralasciare di fare le necessarie “ripetute” che consentiranno di cogliere quei momenti preziosi che inizialmente potevano essere sfuggiti.

Author: STEFANO CAVANNA
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