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Somnolent - Monochromes Philosophy (CD)

funeral doom death, Solitude Productions, Solitude Productions
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Дебютная работа украинской группы Somnolent! Полноформатный албом стал плодом длительной работы группы, принимавшей участие в различных музыкальных фестивалях и своими силами выпустившей в 2007 году концертный альбом "Live In Odessa". Somnolent предлагат слушателю путешествие в сумрачный мир funeral doom death, сплетённый из вязких рифов и протяжных партий соло-гитары. Это путь через боль и отчаяние, длинною в час - почти столько длится "Monochromes Philosophy".

Треклист:
I Unrequited Love To Reverie 16:05
II Monochromes Philosophy 18:22
III Paradoxes Of The Universe 16:05
IV Imperceptible Noise Of Moribund Impressions 7:51

Артист:
Somnolent
Страна артиста:
Ukraine
Год альбома:
2008
Название:
Monochromes Philosophy
Стиль:
funeral doom death
Формат:
Compact Disk
Тип:
CD
Упаковка:
Jewel Case
Лейбл:
Solitude Productions
Кат. номер:
SP. 022-08
Год издания:
2008
Страна-производитель:
Russia
Review
Shapeless Zine
7/10
Mart 2009

I Somnolent si sono formati in Ucraina nel 2006, e si sono dedicati sin dall'inizio ad esplorare quel genere affascinante e misterioso definito funeral doom metal. Il gruppo ha esordito su demo nel 2007, con il "Live In Odessa". Questo lavoro di quattro tracce ha convinto la ben nota etichetta Solitude, che ha deciso di produrne il disco d'esordio, intitolato "Monochromes Philosophy". La copertina, monocromatica (ovviamente!) e scura, raffigura delle onde che si infrangono contro degli scogli giganteschi. Nelle otto pagine del libretto, completo dei testi e di tutte le informazioni, continuano ad essere presenti come sfondo immagini di acqua e di rocce. Una nota in calce recita: "...Quando sai tutto, nessuna cosa и conosciuta".
Stando alle informazioni contenute nel libretto, "Monochromes Philosophy" и stato registrato dal dicembre del 2007 al maggio del 2008, presso gli studi QS&BA di Odessa. La formazione che ha inciso il CD vede Alexey alla voce, Konstantin alla chitarra solista ed agli effetti sonori, Nikolay all'altra chitarra, Yuriy alla batteria e Eugeniy al basso. Si tratta di musicisti di valore, ricchi di esperienza, che hanno suonato o suonano ancora attualmente anche in altri gruppi: Sauroctonos, My Personal Murderer, Kaotisk, Antarex, Anhedonia, Vtoroe Dyhanie, Trona e Konqvering.
Attualmente, Eugeniy ha lasciato la band ed al suo posto и arrivato Alexandr. Lo stile del gruppo ha subito anche dei cambianti, и gli stessi Somnolent ammettono che il funeral doom metal ha lasciato il posto ad un doom piщ sperimentale. Nel frattempo, una nuova canzone и apparsa in uno split con i Krobak, pubblicato nel 2009.
Ma non andiamo troppo avanti con gli eventi. Il disco da recensire, infatti, rappresenta la sublimazione della prima fase artistica dei Somnolent. In questo disco, il quintetto ucraino propone senz'ombra di dubbio un funeral doom metal in linea con i canoni del genere. "Monochromes Philosophy" chiude una prima fase artistica nel migliore dei modi, ma che и comunque una parte innegabile del modo di intendere la musica da parte dei Somnolent.
I numeri parlano da soli: 58 minuti di musica rappresentati da sole quattro composizioni. Tre canzoni ed uno strumentale. E si intenda pure il termine canzone nella sua accezione piщ vaga ed imprecisa. Infatti la musica dei Somnolent и ricca di quadri sonori diversi e mutevoli, capaci di sorprendere qualunque ascoltatore realmente interessato. Perchи la veritа и questa. Il funeral doom metal, l'ho scritto miliardi di volte, non и un genere per tutti. E' un genere che chiama a sи i suoi appassionati. Chiunque interpreti il metal nel modo piщ tradizionale, fatto di grinta e velocitа, sicuramente finirebbe con l'addormentarsi ascoltando il disco dei Somnolent, giudicandoli tali di nome e di fatto. Invece, l'appassionato di funeral doom non cerca la velocitа, assolutamente: gode della tortura di ritmi lentissimi ed infiniti, di cambiamenti minimali ma costanti, di paesaggi sonori creati da tanti timbri e melodie interminabili, avvolgenti e soffocanti al tempo stesso. E' un dolce masochismo, quello che spinge l'ascoltatore a dedicarsi al funeral doom. E i Somnolent sono interpreti capaci ed ispirati di questo genere. Si sente, ascoltando piщ volte "Monochromes Philosophy", che i ragazzi abbiano una vera attitudine a questo genere. La melodie ispirano sentimenti di malinconia profondi, che ben si adattano ai testi deprimenti. Testi ben fatti, in inglese, stampati sgrammaticati sul libretto ma corretti nella pronuncia, abbastanza in linea col genere. Ogni tanto, nella normalitа risalta qualche passaggio particolarmente interessante, come questo ad esempio: "Occhi chiusi... occhi aperti / C'и qualche differenza? / Apro i miei occhi, e vedo / l'oscuritа dei pensieri / la crudeltа dei cuori / la piattezza dell'arte. / Chiude i miei occhi, e vedo / il nulla...". Questa frase и tratta dalla title-track, che tratta di tutto ciт che и sempre uguale, che ripete sempre sи stesso. Insomma, gli esempi pratici nell'esperienza di tutti noi si sprecherebbero. E la musica accompagna il tutto con le sue bordate metalliche, le cadenze opprimenti, e tanti effetti sonori. Lo scrosciare della pioggia и quello che si ripete piщ di frequente.
La musica presenta anche alcuni passaggi sinistri, e sorprende l'accelerazione bruciante e devastante che conclude "Paradoxes Of The Universe", terzo brano in scaletta. E' infatti paradossale che un gruppo cosм severo e rigoroso, abbandoni di colpo tutti i canoni dello stile per penetrare in territori cosм veloci ed estranei. Per poi tornare ad un porto sicuro con lo strumentale conclusivo "Imperceptible Noise Of Moribound Impressions".
La lista delle tracce comprende anche l'openere, mai citata fino ad ora, "Unrequited Love For Reverie".
Sicuramente i Somnolent sono un gruppo convinto e convincente. "Monochromes Philosophy" и un bel CD, ricco di belle intuizioni anche se legatissimo allo standard del genere. Poi, ormai si sa: un gruppo legato alla Solitude non puт essere scarso. E i Somnolent non lo sono di certo, anzi, la loro dichiarata evoluzione и segno di una mentalitа creativa, alla ricerca di nuove formule espressive personali e, perchи no, magari anche per il genere stesso.
Visitate il sito della band per ascoltare qualche stralcio delle loro composizioni, sia nuove che vecchie.

Author: Hellvis
Review
Atmospheric.pl
3.5/5

Słuchając debiutanckiej płyty „Monochromes Philosophy” młodego, ukraińskiego zespołu SOMNALENT można sobie strzelić w łeb, z dubeltówki... Jest na to dużo czasu - 58 minut podzielonych zaledwie na cztery kompozycje. Jak można trafnie zgadywać, grupa ta nie wykonuje grindcore`a ani radiowych hitów. Generuje rozległy w formie funeralowy doom metal. Wolny jak żółw, ciężki jak hipopotam, niezgrabny jak słoń w składzie porcelany:-)... Destrukcyjny jak buldożer... No tak, niestety album „Monochromes Philosophy” jest zbyt rozciągnięty, za dużo na nim powtarzalności i wtórności, by mógł przez godzinę utrzymać zaciekawienie odbiorcy. Jednostajne tempa, prosta konstrukcja utworów, aranżacje bez szaleństwa - taką surową wersję doom metalu proponuje SOMNALENT (z bardzo odległymi echami MY DYING BRIDE). Z jednej strony kapela wykorzystuje czyste brzmienia gitary, a z drugiej bardziej przybrudzone, na odległy wzór blackowych (poza tym sugerujące jest mocne przyśpieszenie pod koniec „Paradoxes Of The Universe”). Na „Monochromes Philosophy” ostatni track „Imperceptible Noise Of Moribund Impressions” jest instrumentalny, a we wcześniejszych jest obecny ociężały, przytłaczający, grobowy growl, a także jakieś niewyraźne szepty, tudzież inny głos „zmęczony”, mówiący ostatnim tchem lub ewentualnie zwyrodniały scream. Oczywiście klimat muzyki jest iście dołujący, potrafi doszczętnie sponiewierać słabą duszę (czyt. katolikiem:-)). Poza tym na płycie gdzieniegdzie szumi morze i deszcz. Jednak tak naprawdę twórczość SOMNALENT budzi ambiwalentne odczucia. Ma swój urok (zwłaszcza jeśli ktoś lubi takie smuty), ale słychać jeszcze także pewne dyletanctwo. Rytmika i melodyka utworów do pewnego stopnia jest płynna, ale też zdarzają się na „Monochromes Philosophy” fragmenty dysharmoniczne, „rozedrgane”. Poziom więc jest taki sobie, a i nuda chwilami wydziera z tego krążka...

Author: Kasia
Review
Hardsounds
7.4/10
01.04.2009

Sonnolenti, questo si.
Incredibilmente pure.
Il classico disco monolite impossibile da digerire anche da chi ha lo stomaco foderato di amianto. Cinque pezzi dei quali quattro di un quarto d'ora abbondante e l'altro di sette minuti e passa (strumentale).
Lentezza catacombale, riff trascinati spasmodicamente che in fase di assolo si rifanno agli episodi migliori dei fratelli Cavanagh, l'intero disco presenta una sola accelerazione! (l'ultimo minuto di "Paradoxes Of The Universe" fra l'altro al limite del grind).
Thergothon nell'animo (ma chi, nell'ambito del funeral doom, non vede i finlandesi come maestri?) questo gruppo ucraino di Odessa presenta una grande maestria nel torturare il cervello dell'ascoltatore con fraseggi ipnotici e cantilenanti senza fine, al limite della sopportazione umana, elevando il concetto stesso di funeral doom a prova fisica da superare.

Eccezionale prova fisica di sopportazione umana: pensate di ritenervi all'altezza?

Author: Gabriele "Anaconda" Frontini
Review
Kronos Mortus
7/10
18.02.2009

Ismét egy kellőképp borongós hangulatú doom lemez került a kezembe, ezúttal az ukrán Somnolent zenekar Monochromes Philosophy című anyaga. Ez a banda első nagylemeze, ezt megelőzően egy split CD-n voltak hallhatóak a Krobak zenekarral megosztva. Nekem ez a legelső találkozásom velük, s ismervén már pár doom anyagot, nagy várakozással tettem be a korongot lejátszómba. Az album 4 tételre oszlik, egyenként legalább 10 percnyi játékidővel. Kiadójuk szerint funeral doom-ot játszanak, s valóban, találó e kifejezés. Talán túlságosan is.

Az első nóta szomorkás tengerzúgással kezdődik, majd kezdetét veszi a lassan hömpölygő, monoton, kellőképp depressziós hangulatú zenefolyam, mely innentől fogva egészen az utolsó tétel legvégéig szinte ugyanazzal a dallammal festi elénk egy esős időben, éjfélkor lezajló temetés hangulatát, a legfeketébb feketébe öltözött gyászmenetet. Ez a lemez nem a változatosságról híres, s bár zeneileg színvonalas, számomra túlságosan is monoton, egyhangú ahhoz, hogy borongós napokon egyre-másra ezt hallgassam. Bemutatkozó nagylemeznek azonban kifejezetten minőségi munka, és biztos vagyok benne, hogy a célközönségnek tetszeni fog.

Ha egy kicsit is változatosabb lenne, bizakodóbban tekintenék rájuk, még ha konkrétan temetésre is szól a dal (ahhoz viszont tökéletes), szerintem egy-két változatosabb dallamot, hangulatot így is elbírt volna ez a korong. Az énekhang terén sem történik túl sok izgalmas dolog, egy idő után unalmassá válik, s ha a hallgató még nem öltött eddig feketét a temetésre, akkor biztosan elalszik e lemez hallgatása közben. Ajánlható lenne még depressziósoknak, hogy ezeket a dalokat hallgatva, csendben sírják álomba magukat egy hideg, ködös éjszakán. Én azonban inkább változatosan szeretek szomorkodni, s ehhez nagy valószínűséggel nem az ukránok albumát fogom preferálni.

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ENGLISH VERSION:

Again I got another depressive doom album, this time by the Ukrainian band Somnolent, Monochromes Philosophy. This is the band’s first full-lenght album, but they could be heard before on a split CD with Krobak. This was my first meeting with this band and as I’ve known some doom materials before, I had expections. There are 4 songs on the album, at least 10 minutes long each. Their label say it’s funeral doom metal and indeed, this is the right describtion. Maybe too right.

The first songs starts with sad seawaves sound, and from this moment, the slow flowing, monotone, depressive music mass begins until the end of the last song, with almost all the same melody, like if it was a funeral in rain at midnight, with everyone dressed in black. This CD isn’t famous for being various, yet musically it’s quite good, but for me it’s too monotone, too much to make me want to listen it on grey days. Still, it’s a quality material for a first album and I’m sure that funeral doom fans will like it.

If it was just a little bit more various, I’d have more trust in this band, even if it’s for a funeral really (it’s actually perfect for that), in my opinion there could have been more of various melodies and moments. There aren’t much of changes in the vocals either, it gets boring after a while and if the listeners aren’t yet dressed in black for the funeral, then they’ll definietly fall asleep while listenning to the album. It could be recommended for depressed people to listen to the songs while falling asleep in tears at a cold, misty night. But personally, I prefer to be sad in various ways, so I’d most likely not choose the album of the Ukrainians for that.

Author: Lemezismertetők
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