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Whales And Aurora - The Shipwreck (CD)

post metal, Slow Burn Records, Slow Burn Records
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Debut conceptual work by Italian band Whales And Aurora represents classical post metal. If you can imagine a mixture of melodic passages typical for ISIS, powerful guitar riffs in the vein of early Pelican and energetic vocals of Cult of Luna, you know what can be found at «The Shipwreck». Despite this fact, the music features some originality creating emotional landscapes in all seven tracks of the new album. The album is recorded at Raptor Studio and produced by Matteo “Ciube” Tabacco and Chris Dowhan from Planet Red Studios who also worked with Giant, Spitfire, Night Like These and The Black Dahlia Murder.

Tracklist:
1 Refused Recounting Words 7:06
2 Achieving The Unavoidable 11:02
3 The Aground Hard-ship 1:55
4 Abandoned Among Echoes 8:30
5 Awakened By The Aurora 4:15
6 A New Awareness 6:48
7 Floating On Calm Waters 3:13

Artist:
Whales And Aurora
Artist Country:
Italy
Album Year:
2012
Title:
The Shipwreck
Genre:
post metal
Format:
CD
Type:
CD Album
Package:
Jewel Case
Label:
Slow Burn Records
Cat Num:
BURN 014-12
Release Year:
2012
Country Of Manufacture:
Russia
Review
Metalitalia
7.5/10

Nel destino degli album di qualità del 2012 troviamo, ancora una volta, una giovane band italiana dedita a sonorità post metal. Questa volta sono i Whlaes And Aurora, formazione vicentina attiva da poco più di due anni, giunta al debutto assoluto con questo “The Shipwreck”, disco che evidenzia fin dai primi ascolti una formazione ricca di personalità e di ottime idee. I quattro ragazzi articolano la propria proposta su sette tracce, che ruotano principalmente attorno ai pittoreschi passaggi sonori che abbiamo tanto amato in formazioni come Isis, Cult Of Luna e Rosetta; sonorità dalle tinte cupe, disperate ma anche capaci di vedere la luce in fondo al tunnel. Questi sono i punti di partenza del disco, strutturato all’insegna della coincisione e dell’essenzialità, riscontrabili in pezzi dal minutaggio neanche troppo elevato e decisamente sfruttato in ogni suo singolo secondo, dai lunghi crolli emotivi delle prine tracce fino ad arrivare ai toni più accesi delle battute finali. Proprio questi due aspetti riescono a convincerci maggiormente sulla genuinità della proposta: nella prima parte, dove le chitarre restano chiuse in sé stesse, è il doom a fare da padrone, mentre negli ultimi episodi, l’apporto di molti più elementi post rock e heavy funge da contraltare al mood dalle tinte nere e grigie cui fino a quel momento eravamo abituati, come nel caso della pregevole “A New Awareness”. Certo, non ci sbilanceremo nel dire che i Whales And Aurora siano qui a rivoluzionare la scena, tuttavia troviamo che questa band sia riuscita a giocarsi molto bene i pochi elementi a propria disposizione, facendoli convivere in maniera ben definita e con una precisione invidiabile. Il vascello in preda alla tempesta posto in copertina è la reppresentazione perfetta dell’immaginario racchiuso all’interno di questi quaranta minuti abbondanti di musica, spesso in balia delle salmastre acque dell’oceano in burrasca e poi illuso da una temporanea quiete che, prima o poi, è destinata a diventare una realtà in cui nessuno riponeva più le proprie speranze. “The Shipwreck” riesce a disperare e a far sorridere in egual modo, senza forzare l’atmosfera e senza cadere in facili emotività melodiche, facendo dei classici “crescendo” strumentali un proprio marchio di fabbrica, ma evitando di abusare del loro lato più facilotto. Un disco che piace da subito e che cresce in ogni ascolto, che pare porsi come bilanciato compromesso tra sonorità più di nicchia ad altre meno difficoltose. I Whales And Aurora sono qua a testimoniare come i colpi in canna del cosiddetto post metal non si siano ancora esauriti del tutto. Teniamoli d’occhio.

Author: Thomas Ciapponi
Review
Darkview
7.5/10
24.07.2012

Whales and Aurora speelt naar eigen zeggen een psychedelische kruising van post- en doom metal, waarbij de band zich o.a. liet inspireren door Pink Floyd, Neurosis en Black Sabbath. Ik ben nieuwsgierig naar wat hiervan terug te horen is op het debuut ”The Shipwreck”.

Het Italiaanse vijftal Whales and Aurora brengt ons inderdaad een vorm van post-metal die veel ruimte openlaat voor psychedelische invloeden. Muzikaal gezien kan ik me dan ook zeer goed vinden in de invloeden die ze zelf aangeven, maar dit album doet me nog het meest denken aan de Zweden van Cult Of Luna. Deze invloed uit zich voornamelijk in de zang van Alberto Brunello en de erg zweverige instrumentale stukken.

Neem bijvoorbeeld het tweede nummer ”Achieving the Unavoidable”, wat voor mij het hoogtepunt van The Shipwreck is. Dit nummer had niet misstaan op het album Salvation van bovengenoemde Zweden, al gebiedt de eerlijkheid me wel te vermelden dat dit dan wel het minste nummer op dit meesterwerk zou zijn geweest.

Het vervolg van dit album bestaat uit drie mooie, maar korte instrumentale tracks die afgewisseld worden door de nummers ”Abandoned”, ”Among Echoes” en ”A New Awareness”. Deze afwisseling klinkt op zich erg mooi, maar ik had verwacht dat deze instrumentale nummers zouden dienen om het album als één geheel te laten klinken. Nu klinkt ”The Shipwreck” voor mij teveel als vier lange nummers die onderbroken worden door korte instrumentale stukken.

Besluitend kan ik stellen dat Whales and Aurora zeer zeker veel potentie heeft, want een debuut uitbrengen van dit niveau is erg knap. Ik kan echter niet naast de sterke gelijkenissen met Cult Of Luna zien, waardoor ”The Shipwreck” niet zo hoog scoort op de creativiteitsschaal. Voor elke liefhebber van post-metal, en Cult Of Luna in het bijzonder, biedt The Shipwreck ons ruim 40 minuten luisterplezier en is Whales and Aurora zeker een aangename ontdekking.

Author: Tool-fan
Review
Salad Days
4.5/5

Cioè, dovreste sapere benissimo che ho un debole per questo tipo di suoni, che la locuzione “post” mi fa andare in sollucchero, che i vortici di chitarroni mi fanno sanguinare le orecchie dalla gioia, quindi nessuna sorpresa per questo (quasi) en plein. I Whales And Aurora procedono nel mare aperto del metal come il veliero (fantasma?) in copertina, fluttuando in calma piatta o surfando su alti cavalloni, intercalando la quiete alla furia, con vocals grattugiate mai indulgenti nei confronti dell’ascoltatore. I (quasi) undici minuti di ‘Achieving The Unavoidable’ esprimono bene questo stile, stordendo e accarezzando senza soluzione di continuità, tra Mogwai e Converge, tra dannazione e redenzione. La splendente ‘Abandoned Among Echoes’ (altri otto minuti e mezzo) riverbera riflessi nordici sfregiati da intermezzi di pura disperazione death, seguita da una ‘Awakened By The Aurora’ che stringe il cuore nella dolce contemplazione dei primi raggi di sole. Poi l’immane depressione mydyingbridiana a titolo ‘A New Awareness’ e la chiusura funerea (con archi) di ‘Floating On Calm Waters’. Grande esordio per il combo veneto, dunque, che mi segno sul taccuino dei nomi da tenere sotto strettissima osservazione.

Author: Flavio Ignelzi
Review
Iye Zine
8/10
28.06.2012

Nel chiudere la recensione dell’ultimo album dei Process Of Guilt ero pressochè certo che un lavoro di tale qualità fosse difficile da replicare in futuro, non solo per la stessa band ma anche da parte di altri gruppi che avessero provato a cimentarsi in ambito doom/post-metal.
Come sovente accade, grazie a questo formidabile disco dei vicentini Whales And Aurora, mi ritrovo nella piacevole condizione di dovermi ricredere: “The Shipwreck” infatti, non solo si colloca all’altezza di “Faemin” ma in qualche modo ne é complementare, esibendo un approccio leggermente diverso alla materia creata in passato dai Neurosis e rimodellata nel corso degli anni da diverse band nelle più svariate forme.
Infatti, laddove i portoghesi non lasciano scorgere spiragli di luce in una proposta dominata da un’oscurità che opprime e annulla ogni barlume di speranza, la band veneta inserisce, oltre ad alcuni episodi strumentali, diversi passaggi rivelatori di quella fioca luce in fondo al tunnel che è possibile cogliere nell’epilogo dell’album.
“Refused Recounting Words” e “Achieving The Unavoidable”, poste in apertura del disco, sono due splendidi esempi di cupo lirismo e di rabbia che in certi frangenti vorrebbe essere repressa ma che, dopo momenti di calma apparente riesplode con tutta la sua carica di angoscia esistenziale.
“The Aground Hard-Ship”, intermezzo di stampo ambientale, rappresenta una sorta di introduzione ad “Abandoned Among Echoes”, brano che mantiene intatta la tensione emotiva all’interno del lavoro.
A seguire arriva “Awakened By The Aurora”, altro strumentale, stranamente (o forse no …) vicino alle sonorità del Brian Eno epoca “Before And After Science”, che prepara il terreno alla traccia fondamentale dell’album, quella “A New Awareness” che, come anticipa il titolo, al termine di questo sofferto viaggio interiore lascia uno spiraglio aperto all’acquisizione di una nuova consapevolezza; questa autentica perla sonora è seguita dall’ultima traccia “Floating On Calm Waters” la quale, in pratica, ne costituisce la coda strumentale.
Gli Whales And Aurora con questo esordio esplodono come una supernova all’interno di una scena italiana che mai come in questo momento vede emergere band dall’enorme potenziale; questi ragazzi vicentini hanno raggiunto al primo colpo l’eccellenza e, come sempre accade in questi casi, la vera sfida che li attende sarà la capacità di confermarsi a questi livelli. Ma, per ora, pensiamo a goderci un disco di rara intensità come “The Shipwreck” …

Author: Stefano Cavanna
Review
The Pit of the Damned
9/10
21.05.2012

Al calar delle tenebre, nelle oscure acque della scena musicale italiana, si avvista una sagoma all’orizzonte. È il relitto dei Whales And Aurora, che molto lentamente va approdando nel mio stereo con “The Shipwreck”. Le prime tracce, “Refused Recounting Word”’ e ”Achieving the Unavoidable” mi fanno subito capire che il giovane gruppo di Vicenza ha le idee chiare sul sound che vuole proporre: lentissimi riff che avvolgono l’ascoltatore in un totale squilibrio emotivo, accompagnati da una batteria la quale, ogni volta colpisce un tom, ci fa un’acconciatura diversa. Il tutto è reso ancora più oscuro da uno screaming disperato, che fortunatamente ci accompagnerà durante tutto il disco. La produzione è ottima, riesce a far risaltare ogni singolo arrangiamento, amplificando in modo ottimale le sfuriate di basso, le chitarre, dai muri sonori dissonanti e dalle fini modulazioni, senza dimenticare le ritmiche della batteria, che fanno da padrone incontrastate nella possanza dei brani. Traccia 3 – “The Aground Hard-Ship”: disagio. Non dico altro. La seconda parte del disco offre il culmine in termini di pathos dell’intero lavoro: dagli assuefanti delay chitarristici e dal basso inarrestabile di “Abandoned Among Echoes”, alla commovente tranquillità di “Awakened by the Aurora”, che momentaneamente mi inganna, gettandomi in un mare di lacrime per la prematura fine dell’album e i conseguenti fiumi di maledizioni verso coloro che hanno composto un disco così breve. Poi mi riprendo. Minuto 32:50 “A New Awareness”. L’intro di questo capolavoro downtempo, mi induce la pelle d’oca ad ogni singola nota, prima di scaraventarmi con innaturale forza e dolore nel pieno di questa nuova consapevolezza che racchiude tutto il malessere inimmaginabile. Tutto ciò poi va a scemare in “Floating on Calm Waters”, brano che rappresenta adeguatamente il proprio titolo, regalandoci una deriva sulle calme e silenziose acque della disperazione. Non mi rendo conto che il disco è finito, sto ad aspettare ingenuamente una nuova traccia, sperando che si ripeta l’episodio che mi ha regalato una perla come accaduto in precedenza, ma dopo alcuni interminabili attimi, mi accorgo che il lettore si è fermato. Il relitto ha terminato la sua attraversata.

Author: Kent
Review
Hellz Zine
5+/5

Без всяких лишних слов, вступлении и прочих подготовительных историй музыканты ввалили гвалт вязкого и тягучего sludgemetal. Характерный вокал для данного стиля, истошным криком въедается в сознанье, заставляя душу метаться из угла в угол. Чувство непонятной тревоги гложет изнутри, ощущение отчаяния и безысходности сеет вокруг себя сей ансамбль. При прослушивании возникает очень странный налет печали, навеянный отголосками doommetal, но, периодически, резко сменяется истеричным страданием. Ритмика ударных вводит в коматозное состояние, будто старый индеец проводит над твоим сознанием ритуал. Тяжесть sludgeвых рифов настолько тягуча, что слабые нервы могут просто порваться от натяжения. В очередной раз сменяя звуковую истерию медленными акустическими партиями, музыканты дают расслабиться напряжённому мозгу, но ты понимаешь, что это не конец боли, а только затишье перед новым штормом. К слову, на обложке изображен корабль, попавший в шторм. Буря начинает раскачивать судно, и можно услышать крики отчаяния моряков, мольбы о спасении. Но их никто не услышит, это последний путь фрегата, корабль не пристанет к берегу…

Объединив обреченные вопли, тяжесть риффа, напряжённую атмосферу и неординарную ритмику эти ребята низвергли на людей шедевр progressive sludge/doommetal. Neurorsisбыли бы довольны своими последователями.

Author: ProRock
Review
Funeral Wedding
5/5

Mais uma vez os italianos nos surpreendendo com uma ótima banda. Depois daquela onda açucarada de metal sinfônico que assolou o mundo no final dos anos 90 início dos 2000. Eis que de um tempo pra cá muitas bandas de qualidade, voltadas ao metal extremo têm surgido por lá.
E para a nossa sorte, cai em mãos esse The Shipwreck, que conta com 7 faixas e podemos contá-los como capítulos, pois trata-se de um álbum conceitual que traz ao ouvinte um passo a passo do estado negativo da consciência humana. Assim como na Teoria do Existencialismo de Sartre, as letras são como uma visão em preto e branco que guiam o ouvinte até uma aceitação apática das coisas como elas são.
Musicalmente falando encontramos nesse material um Sludge/Post metal, muito pesado e introspectivo que nos transmite essa angústia descrita acima. Não há como destacar uma ou outra pois todas as faixas são de uma mesma qualidade. Mas as faixas Refused Recounting Words, Achieving the Unavoidable e A New Awareness, são verdadeiras obras-primas.
Uma faixa que pega pesado nas letras, apesar de todas serem assim, mas Abandoned Among Echoes, vide o trecho: …Behold glory, it means nothing. Behind your eyes I recall the weight of tears…”; é daquelas músicas que te confortam nos dias de tristeza/revolta. Apesar de seu começo calmo e um pouco viajante, logo entra os vocais desesperados de Alberto Brunello junto com as guitarras pesadíssimas de Nicolo de Fraceschini para nos trazer um turbilhão de emoções.
Tá esperando o que para correr atrás de sua cópia e se deixar esmagar por essa onda de existencialismo?
Review
Darkview
7.5/10
24.07.2012

Whales and Aurora speelt naar eigen zeggen een psychedelische kruising van post- en doom metal, waarbij de band zich o.a. liet inspireren door Pink Floyd, Neurosis en Black Sabbath. Ik ben nieuwsgierig naar wat hiervan terug te horen is op het debuut ”The Shipwreck”.

Het Italiaanse vijftal Whales and Aurora brengt ons inderdaad een vorm van post-metal die veel ruimte openlaat voor psychedelische invloeden. Muzikaal gezien kan ik me dan ook zeer goed vinden in de invloeden die ze zelf aangeven, maar dit album doet me nog het meest denken aan de Zweden van Cult Of Luna. Deze invloed uit zich voornamelijk in de zang van Alberto Brunello en de erg zweverige instrumentale stukken.

Neem bijvoorbeeld het tweede nummer ”Achieving the Unavoidable”, wat voor mij het hoogtepunt van The Shipwreck is. Dit nummer had niet misstaan op het album Salvation van bovengenoemde Zweden, al gebiedt de eerlijkheid me wel te vermelden dat dit dan wel het minste nummer op dit meesterwerk zou zijn geweest.

Het vervolg van dit album bestaat uit drie mooie, maar korte instrumentale tracks die afgewisseld worden door de nummers ”Abandoned”, ”Among Echoes” en ”A New Awareness”. Deze afwisseling klinkt op zich erg mooi, maar ik had verwacht dat deze instrumentale nummers zouden dienen om het album als één geheel te laten klinken. Nu klinkt ”The Shipwreck” voor mij teveel als vier lange nummers die onderbroken worden door korte instrumentale stukken.

Besluitend kan ik stellen dat Whales and Aurora zeer zeker veel potentie heeft, want een debuut uitbrengen van dit niveau is erg knap. Ik kan echter niet naast de sterke gelijkenissen met Cult Of Luna zien, waardoor ”The Shipwreck” niet zo hoog scoort op de creativiteitsschaal. Voor elke liefhebber van post-metal, en Cult Of Luna in het bijzonder, biedt The Shipwreck ons ruim 40 minuten luisterplezier en is Whales and Aurora zeker een aangename ontdekking.

Author: Tool-fan
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